Roma 12 novembre 2012. La recente uscita del Ministro Riccardi evidenzia la palese contraddittorietà con la quale gli Enti di previdenza privati sono chiamati in causa di volta in volta, a seconda dell’esigenza, o meglio, dell’emergenza del momento.
La sostenibilità a cinquant’anni che il Ministro del Lavoro ha richiesto alle Casse di dimostrare, numeri alla mano, contrasta palesemente con l’idea del Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione di svalutare per decreto il patrimonio immobiliare di quegli stessi Enti che, di regola, devono essere amministrati al meglio dei rendimenti.
Nel caso in cui le Casse decidano di porre in essere politiche di dismissione (come peraltro già sta avvenendo per diversi enti), esse sono tenute a farlo, sotto la vigilanza del Governo e il controllo dell’apposita Commissione Parlamentare, garantendo introiti proporzionati al valore di mercato, che possano incrementare fondi patrimoniali attraverso i quali assicurare le prestazioni previdenziali.
L’Associazione Nazionale Commercialisti ritiene l’housing sociale un tema degno di attenzione e rispetto, per il quale occorre progettare politiche strutturali, e non uscite improvvisate del tutto contrastanti con le richieste stesse del Governo nei confronti di importanti segmenti della collettività, identificabili nelle libere professioni e nelle forme di previdenza che alle stesse afferiscono.