COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
AGITAZIONE UFFICI AGENZIA ENTRATE
Roma, 21 gennaio 2020
Apprendiamo dalla stampa lo stato di agitazione da parte degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, oltre a quelli dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, previsto per il prossimo 23 gennaio e che sarà messo in atto per denunciare le difficoltà di svolgere adeguatamente il proprio lavoro a seguito della carenza di personale, di una organizzazione obsoleta e del taglio dei fondi per i lavoratori.
Gli uffici dell’Agenzia delle Entrate rivendicano legittimamente il diritto di lavorare in condizioni adeguate e di non dover compromettere la qualità dei servizi forniti ai cittadini e la stessa attività di recupero dell’evasione.
I commercialisti – sostengono i presidenti delle Associazioni ADC e ANC, Maria Pia Nucera e Marco Cuchel – da sempre rivendicano il diritto di essere messi nella condizione di assistere in modo adeguato cittadini e imprese nel loro rapporto con il fisco, e pertanto possono ben comprendere le motivazioni della protesta dell’Agenzia delle Entrate, anche se c’è da augurarsi che questa non ottenga la stessa risposta che i commercialisti hanno ricevuto dalle Istituzioni dopo aver aderito allo sciopero della categoria.”.
Una risposta mancata, fatta unicamente di silenzi.
I Presidenti ADC e ANC ricordano, infatti, come sia stato chiesto più volte alle Istituzioni il riconoscimento della rimessione in termini per i commercialisti che hanno partecipato allo sciopero, una richiesta che ad oggi non è stata accolta e questo silenzio, di fatto, ha leso e negato l’esercizio del diritto all’astensione collettiva, un diritto riconosciuto e garantito dalla nostra costituzione.
“Ci auguriamo – concludono i Presidenti ADC e ANC – che alla protesta dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate siano date dalle Istituzioni le opportune e doverose risposte. Ugualmente, ci aspettiamo che quelle stesse Istituzioni riconoscano la rimessione in termini per i commercialisti che hanno aderito allo sciopero della categoria e che, avendolo fatto nel rigoroso rispetto delle procedure e di tutte le condizioni previste, non possono continuare ingiustamente a subirne le conseguenze.”.
ADC- ANC Comunicazione