Al via la riforma dell’Ordinamento – Comunicato Stampa ANC

COMUNICATO STAMPA
L’ANC ACCOGLIE CON FAVORE LA LEGGE DELEGA PER LA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO DEI COMMERCIALISTI – Cuchel: “Un passo nella giusta direzione per tutelare la professione e garantire equilibrio all’interno della categoria”

Roma, 11 settembre 2025
L’Associazione Nazionale Commercialisti esprime piena soddisfazione per l’approvazione, da parte del Governo, della Legge delega finalizzata alla revisione dell’Ordinamento della professione di Dottore Commercialista e di Esperto Contabile (D. Lgs. 139/2005).
Il testo approvato recepisce le istanze avanzate dall’ANC in merito ad alcune criticità presenti nella proposta originaria, che rischiavano di compromettere la coesione della categoria e la stabilità dell’intero impianto ordinistico.
“Ringraziamo la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Governo – dichiara Marco Cuchel, Presidente ANC – per aver ascoltato con attenzione le nostre osservazioni. È stata compresa l’importanza di intervenire con equilibrio, tutelando il futuro della professione e il principio di equità tra tutti gli iscritti all’Ordine.”
Tra gli elementi corretti nel nuovo impianto della legge delega:
• la rimozione delle asimmetrie tra gli iscritti, con risvolti negativi sotto l’aspetto previdenziale,
• il rinvio del nuovo processo elettorale, evidentemente proposto con logiche personalistiche. Tale rinvio, così come richiesto da ANC, fa sì che le nuove norme sul processo elettorale entrino in vigore non prima delle elezioni per la consiliatura 2030-2034. L’inserimento, nella lettera p) del comma 1 dell’art. 2 del disegno di legge delega, offre un elemento di chiara garanzia di continuità istituzionale sgomberando il campo da ogni incertezza sui tempi elettorali, evitando forzature e consentendo alla categoria di affrontare la riforma nella sua interezza e con la necessaria concentrazione sui contenuti, non su eventuali questioni di natura elettorale.

“Questa riforma – prosegue Cuchel – rappresenta un primo passo importante verso un riordino che restituisca alla nostra professione il giusto riconoscimento e la necessaria solidità istituzionale. Auspichiamo ora che l’iter legislativo prosegua nel segno del confronto costruttivo, prevedendo ulteriori miglioramenti atti a rendere l’accesso più attrattivo per i giovani e a promuovere la crescita dell’intera categoria.”
L’ANC conferma il proprio impegno a contribuire in modo responsabile e propositivo questo percorso di riforma, nella convinzione che il rafforzamento dell’identità professionale dei commercialisti sia un interesse condiviso da tutto il sistema Paese.
ANC Comunicazione

CS_11.09.2025 Riforma Ordinamento

 

Lettera aperta ANC 09.09.2025 – Riforma Ordinamento

COMUNICATO STAMPA

 Commercialisti, Cuchel (Anc): “La riforma respinta è un’occasione per ripartire dal dialogo vero”

Roma, 9 settembre 2025

“La vera riforma non è quella che cambia le regole del voto, ma quella che rafforza la dignità, l’unità e il ruolo dei commercialisti nella società”. Con queste parole Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, commenta lo stop alla proposta di riforma dell’ordinamento professionale da parte del Consiglio dei Ministri del 5 settembre e rende noto che è stata diffusa una lettera aperta ai vertici della categoria e a tutti gli iscritti.

In quella seduta, il Governo ha approvato le riforme degli avvocati e dei medici, insieme a un disegno di legge generale di revisione delle professioni ordinistiche, respingendo però la proposta presentata dal Consiglio Nazionale dei commercialisti. Una decisione che, secondo Cuchel, rappresenta un segnale forte e “un’occasione per ricostruire un progetto condiviso, capace di ascoltare davvero iscritti, territori e associazioni”.

Per Anc, la riforma predisposta dal vertice del Cndcec si è dimostrata priva di contenuti sostanziali. Non affronta i nodi centrali della professione — precarietà dei giovani, sostenibilità previdenziale, perdita di attrattività dell’albo ed eccessiva stratificazione normativa — ma si riduce a pochi ritocchi marginali.

Il cuore del progetto, sottolinea l’associazione, è stata la modifica delle modalità elettorali del Consiglio Nazionale: “L’unica vera novità introdotta, ma che nulla ha a che vedere con le esigenze concrete degli studi e dei colleghi”.

Anc rileva come per nessuna delle altre categorie ordinistiche il Governo abbia previsto modifiche al sistema elettorale, rimasto ancorato al D.Lgs. 139/2005. “Perché solo ai commercialisti si sarebbe dovuto applicare un modello diverso, creando una distonia rispetto alle altre professioni?”, si chiede Cuchel.

La critica non riguarda solo i contenuti, ma anche il metodo. “Circa il 90% dei colleghi — denuncia l’Associazione Nazionale Commercialisti — non conosce né il testo né i contenuti della proposta. Non vi è stato un confronto reale con gli iscritti né con le associazioni territoriali. La riforma è apparsa ‘calata’ dall’alto, con un approccio che ha generato divisioni anziché coesione”.

Anche il recente comunicato del Consiglio Nazionale, che ringrazia Governo e associazioni favorevoli parlando di ‘maggioranza assoluta’, viene giudicato come una rappresentazione parziale della realtà: Diversi ordini territoriali e associazioni hanno espresso contrarietà, mentre la base non è mai stata coinvolta”.

Per Cuchel, il rinvio deciso dal Governo non deve essere letto come una sconfitta, ma come una possibilità di ripartenza: “Abbiamo bisogno di un ordinamento che riconosca i commercialisti come presidio di legalità e sviluppo economico; di strumenti per rendere la professione più attrattiva e sostenibile; di regole che semplifichino e valorizzino le competenze, non che creino nuove barriere burocratiche”.

Infine, l’appello diretto alla presidenza del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili: “Il Presidente è il rappresentante di tutti i 120mila iscritti, non di una parte soltanto. Una riforma che ignora segmenti consistenti della categoria genera fratture che non possono essere liquidate con slogan”.

ANC assicura che continuerà a vigilare e a proporre soluzioni: “La professione non ha bisogno di narrazioni trionfalistiche, ma di verità, ascolto e coesione”.

 ANC Comunicazione

Di seguito la lettera aperta dell’ANC.

Lettera aperta ANC 09.09.2025

CS 09.09.2025 Lettera aperta ANC

 

 

CS 03.09.2025 – Riforma ordinamento, Appello al Ministro Nordio

COMUNICATO STAMPA

 

Cuchel (commercialisti): “Stop alla riforma dell’ordinamento”

Appello al Ministro Nordio: “La riforma non può nascere in un clima di sfiducia, così si mina la legittimità e si rischiano conflitti interni, serve rispetto per la democrazia”

 

ROMA – L’Associazione Nazionale Commercialisti esprime profonda preoccupazione per l’ipotesi che, giovedì 4 settembre, possa essere portata in Consiglio dei Ministri la riforma dell’ordinamento dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, ignorando le osservazioni già trasmesse al Ministero della Giustizia e ribadite pubblicamente lo scorso 8 agosto.

Il Presidente di Anc, Marco Cuchel, ha indirizzato oggi al Ministro Carlo Nordio una nuova lettera formale per chiedere, con rispetto ma con estrema fermezza, la sospensione dell’iter previsto per il provvedimento.

“Il Cndcec ha già fissato le elezioni per il rinnovo degli organi territoriali e nazionali. Procedere ora con una riforma – ha rimarcato – significherebbe alterare le regole mentre il corpo elettorale è già chiamato a esprimersi. È una questione di legittimità e di rispetto della democrazia”.

Cuchel ha evidenziato che “un Consiglio Nazionale a fine mandato non possiede l’autorevolezza per imporre un riordino complessivo della professione. Affidare tale compito equivarrebbe a ignorare la rappresentatività reale della Categoria”.

“Un provvedimento ‘calato dall’alto’, in questa fase, determinerebbe inevitabilmente contenziosi e conflitti interni, minando la credibilità dell’intera architettura ordinistica.

Nonostante le recenti rassicurazioni, la stessa Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti ha segnalato che alcune disposizioni della bozza inciderebbero negativamente sulla contribuzione, smentendo nei fatti la presunta garanzia di sostenibilità.

Una riforma organica richiede necessariamente condivisione, dialogo e un processo aperto con tutti i commercialisti. Oggi, invece, si rischia di imporre un testo non condiviso né dagli Ordini, né dalla Cassa, né da larga parte degli iscritti.

“La riforma non può nascere in un clima di sfiducia, divisione e incertezza. Solo organi appena eletti, pienamente legittimati dal voto democratico – ha concluso Cuchel -, potranno costruire con il Ministero un percorso di riforma solido, credibile e condiviso”.

Roma, 03 settembre 2025

ANC Comunicazione

 Di seguito la lettera indirizzata dall’ANC al Ministro della Giustizia.

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CS 03.09.2025 Lettera Ministro Nordio

Comunicato Stampa – ANC scrive al Ministro Nordio

COMUNICATO STAMPA

RIFORMA DELL’ORDINAMENTO, NESSUNA RAGIONE PER LA FRETTA

 

Roma, 8 agosto 2025

L’Associazione Nazionale Commercialisti ha scritto oggi al Ministro Nordio, rappresentando allo stesso le preoccupazioni della Categoria all’indomani dalla risposta all’interrogazione parlamentare formulata dall’On.le Vietri in materia di riforma dell’ordinamento professionale.

“Abbiamo ritenuto opportuno e doveroso” dichiara il presidente ANC Marco Cuchel “segnalare al Ministro che la bozza di riforma dell’ordinamento presentata dal Consiglio Nazionale non è condivisa dalla maggioranza della categoria, anzi ha suscitato più di una reazione negativa da parte di molti ordini e da parte della Cassa di previdenza dei Dottori Commercialisti per ciò che riguarda i suoi effetti negativi sulla contribuzione”.

“Ci prepariamo, da qui ai prossimi mesi, a rinnovare i vertici ordinistici, territoriali e nazionali” prosegue Cuchel “e, in un panorama così poco pacificato, appare inopportuno affrettarsi a modificare l’ordinamento sulla base di un testo predisposto da chi, verosimilmente, non gode più della piena fiducia della propria base. Una riforma organica della Categoria, che risponda alle reali esigenze degli iscritti e non ad interessi di parte, non può essere portata avanti negli ultimi mesi di mandato e ad elezioni già avviate

ANC si è quindi rivolta al Ministro chiedendo di ascoltare le ragioni di tutta la Categoria e di rinviare la discussione all’indomani dall’insediamento dei nuovi organi.

 ANC Comunicazione

CS 08.08.2025 lettera Ministro Nordio

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Lettera ANC 18.07.2025 | Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, un risultato concreto per la categoria

Di seguito pubblichiamo la lettera che è stata indirizzata dal Presidente ANC alle Colleghe e ai Colleghi in merito ai recenti chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate in materia di controlli formali ex art. 36-ter del DPR 600 del 1973 relativi all’anno d’imposta 2022. 

90_Lettera ANC 18.07.2025_Controlli AE

Si allega anche la nota dell’Agenzia delle Entrate AGE.AGEDC001.REGISTRO UFFICIALE.298457.17-07-2025

 

 

CS 27.05.2025 – CNDCEC: ANC DENUNCIA MANCANZA DI TRASPARENZA E GESTIONE VERTICISTICA DELLE COMUNICAZIONI ISTITUZIONALI

COMUNICATO STAMPA

CNDCEC: ANC DENUNCIA MANCANZA DI TRASPARENZA E GESTIONE VERTICISTICA DELLE COMUNICAZIONI ISTITUZIONALI

Roma, 27 maggio 2025

L’Associazione Nazionale Commercialisti esprime profonda preoccupazione per la gestione verticistica e non trasparente del presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Elbano de Nuccio, in merito alle recenti comunicazioni istituzionali indirizzate al Governo e al Ministero della Giustizia.

Le oltre 80 lettere di sostegno, citate nei principali organi di stampa come Il Sole 24 Ore, ANSA e Press Magazine, sono state trasmesse dal presidente al Governo come prova di un consenso diffuso. Tuttavia, tali lettere non risultano essere state condivise con i Consigli degli Ordini mittenti né derivano da alcuna consultazione con gli iscritti.

Tre consiglieri nazionali, De Tavonatti, Sanna e Mazza, sono stati costretti a presentare formale istanza di accesso agli atti per poter visionare documenti che, se davvero rivolti al Consiglio Nazionale, come dichiarato pubblicamente dal presidente, avrebbero dovuto essere immediatamente resi disponibili all’interno dello stesso. Sorprende che il presidente, pur avendoli già trasmessi all’esterno, invochi la “riservatezza” per non consegnarli ai colleghi.

È una contraddizione grave e che denuncia la mancanza di una base giuridica: non esiste alcuna norma che richieda l’autorizzazione dei firmatari per esibire documenti ufficialmente usati come rappresentazione del consenso. L’utilizzo politico delle lettere presso il Governo, in assenza di una formale deliberazione degli Ordini, è scorretto sotto il profilo istituzionale.

La gestione personalistica del CNDCEC viola i principi fondamentali di trasparenza, collegialità e partecipazione, generando una profonda crisi di legittimazione interna. La pubblica esposizione dei nomi dei consiglieri richiedenti l’accesso agli atti è inoltre inopportuna e rischia di configurarsi come una forma di pressione politica.

L’ANC richiama a un immediato ritorno alla trasparenza e alla correttezza istituzionale. La professione non è un terreno di propaganda né un feudo personale. La fiducia si costruisce con il confronto, non con le manovre messe in atto dal vertice della categoria.

Conseguentemente a quanto espresso, come preannunciato nel nostro comunicato del 23 maggio, l’ANC ha trasmesso ieri una nota alle Istituzioni competenti, tra cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero della Giustizia.

ANC Comunicazione

CS 27.05.2025_CNDCEC e Riforma Ordinamento

La lettera trasmessa da ANC alle istituzioni competenti  54_Lettera Associazione Nazionale Commercialisti

 

LETTERA APERTA E INTERVISTA PRESIDENTE ANC | ITALIA OGGI 20.05.2025

LETTERA APERTA AI COLLEGHI E ALL’OPINIONE PUBBLICA

Sulla replica del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

Con senso di responsabilità, nei giorni scorsi abbiamo ritenuto necessario trasmettere una nota alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e ai Ministeri competenti per le professioni ordinistiche. Lo abbiamo fatto in silenzio, mentre da giorni assistiamo a una gestione della comunicazione che sta profondamente turbando tanti colleghi.

Non avremmo voluto dover intervenire pubblicamente. Ma non possiamo restare indifferenti di fronte a quanto sta accadendo.

Il Consiglio Nazionale, in una sua recente comunicazione ufficiale, ha offerto una ricostruzione dei fatti che, con dispiacere dobbiamo dirlo, non corrisponde alla realtà.

Si afferma che la proposta di riforma dell’ordinamento professionale sarebbe stata “approvata da 100 Ordini su 132”. Ma nessuna votazione formale è mai avvenuta. Nessun verbale. Nessun dato ufficiale. Solo numeri annunciati, senza alcun confronto trasparente.

Diversi Presidenti di Ordini territoriali, espressione di sensibilità diverse e territori differenti, si sono già espressi pubblicamente per smentire tale affermazione. Non con polemiche, ma con senso delle istituzioni.

Eppure, questa rappresentazione dei fatti è stata diffusa attraverso i canali ufficiali del Consiglio Nazionale. Quegli stessi strumenti che dovrebbero garantire equilibrio, rispetto e trasparenza, sono stati usati per veicolare un messaggio parziale, che ha finito per alimentare divisioni e confusione.

Chi ha letto quella comunicazione istituzionale, ha probabilmente creduto che esistesse una maggioranza schiacciante. Non era così. E non lo è.

Non è solo una questione procedurale. È una questione di fiducia.

Per mesi si è parlato di dialogo. Di condivisione. Di apertura. Ma alla prova dei fatti, ci troviamo davanti a un progetto di riforma che è stato di fatto consegnato alla politica prima ancora di essere discusso con la categoria. Un testo definito altrove, in tempi rapidi, senza il confronto che era stato promesso.

Di fronte a questo scenario, le parole usate nella replica del Presidente De Nuccio – che parla di critiche “strumentali”, di attacchi “elettorali”, di “rendite di posizione”, lasciano davvero interdetti.

Non tanto per il contenuto, quanto per il rovesciamento che operano: come se la legittima richiesta di confronto diventasse un attacco personale. Come se dissentire fosse un reato.

Per questo, ci sentiamo in dovere di prendere posizione. Non per difendere un gruppo contro un altro. Ma per difendere l’integrità di un metodo che appartiene tutti: quello del rispetto, della collegialità, della democrazia interna.

Chiediamo chiarezza. Chiediamo verità. E, soprattutto, chiediamo rispetto.

Per questo motivo, esprimiamo un dissenso netto e ampiamente condiviso rispetto a:

una narrazione dei fatti non corrispondente al confronto effettivamente avvenuto;

* l’utilizzo improprio e sbilanciato dei canali ufficiali;

* l’accelerazione di un iter normativo costruito al di fuori del metodo partecipativo;

* l’assenza di tavoli realmente rappresentativi dell’intera categoria.

Chiediamo, con pacatezza ma con fermezza:

il ritiro di comunicazioni fuorvianti o divisive;

* un chiarimento pubblico sulle posizioni effettive degli Ordini;

* l’apertura immediata di tavoli tecnici inclusivi, in cui nessuno si senta ospite;

* il rispetto pieno delle regole di rappresentanza, senza scorciatoie né interpretazioni di comodo.

Siamo in un momento delicato. I timori di un nuovo commissariamento, tornati a circolare, sembrano inseriti ad arte nel dibattito. Ma non c’è alcuna somiglianza tra le situazioni passate e quella attuale. Nessuna. Solo un modo sottile, francamente grave, per spaventare chi dissente.

Noi crediamo in un’altra idea di professione. In cui dissentire non sia un problema, ma un valore. In cui la trasparenza conti più della propaganda. In cui il Consiglio Nazionale sia la casa di tutti, non la voce di pochi.

La nostra categoria merita molto di più. Merita onestà. Merita rispetto. Merita verità.

Roma, 20 maggio 2025

Marco Cuchel

Presidente Associazione Nazionale Commercialisti

Italia Oggi 20.05.2025 Lettera aperta e Intervista ANC

Lettera aperta ANC 20.05.2025

 

CS 14.03.2025 | PROROGA CPB AL 30 SETTEMBRE – UN COMPROMESSO ACCETTABILE, PER L’ADESIONE PERÒ NON SI PENSI AD UN NUOVO MODELLO

COMUNICATO STAMPA

PROROGA CPB AL 30 SETTEMBRE

UN COMPROMESSO ACCETTABILE, PER L’ADESIONE PERÒ NON SI PENSI AD UN NUOVO MODELLO

Roma, 14 marzo 2025

La proroga del termine di adesione al Concordato Preventivo Biennale, contenuta nel decreto legislativo approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, può ritenersi una soluzione di compromesso, che almeno in parte va incontro alle esigenze rappresentate dai professionisti.

“Senza voler entrare nel merito dei correttivi che il decreto apporta, come ANC” spiega il Presidente Marco Cuchel “avevamo rappresentato al Viceministro MEF Maurizio Leo, anche in occasione di recenti interlocuzioni, la necessità di prorogare la scadenza prevista al 31 luglio per l’adesione al CPB ed avevamo indicato l’opportunità di uno slittamento al 31 ottobre”.

“È senza alcun dubbio apprezzabile” prosegue il Presidente Cuchel “l’impegno del Viceministro, che ringraziamo per l’ascolto e per l’attenzione nei riguardi delle nostre istanze, è pur vero che la proroga era attesa anche in ragione del fatto che alla stessa Agenzia delle Entrate è stato concesso un tempo maggiore per il rilascio del software. Sicuramente è importante questa proroga e il fatto che sia arrivata con adeguato anticipo, anche se, purtroppo, non può determinare il superamento di quelle criticità che per professionisti e contribuenti continuano a sussistere.”

Adesso che la proroga c’è, non si pensi però di introdurre un nuovo modello per l’invio telematico dell’adesione.

Non è al momento chiarito, infatti, come dovrà avvenire l’adesione al CBP da parte dei soggetti interessati, considerato che la dichiarazione è da trasmettere entro il 31/10 mentre l’adesione al CPB è al 30/9.

È fondamentale che non si preveda un nuovo modello di adesione al CPB mediante nuovo tracciato. La soluzione ottimale, da privilegiare nel segno della semplificazione e che ANC auspica sia adottata da parte dell’Amministrazione finanziaria, dovrebbe essere quella di prevedere l’adesione al CBP mediante l’invio del dichiarativo al 30/9, avendo i contribuenti già adempiuto ai pagamenti, alla compilazione e calcolo degli ISA, dei relativi quadri reddituali e dello stesso CPB, in questo modo ci sarebbe comunque tempo, fino al 31/10, per eventuali integrative, con la possibilità di trasmissione della dichiarazione correttiva nei termini, evitando possibili errori o cause di decadenza. 

In seconda battuta, si potrebbe considerare l’invio telematico al 30/09 della sola sezione del CPB contenuta nella dichiarazione (stesso modello e stesso tracciato), anche se questo comunque comporterebbe un nuovo adempimento, l’ennesimo, in capo ai professionisti.

ANC Comunicazione

CS 14.03.2025_Proroga CPB