COMUNICATO STAMPA 02.03.2023 | BONUS EDILIZI, URGE LO SBLOCCO DEI CREDITI INCAGLIATI

COMUNICATO STAMPA

BONUS EDILIZI

URGE LO SBLOCCO DEI CREDITI INCAGLIATI

 Roma, 2 marzo 2023

Il decreto legge n. 11 del 16 febbraio 2023 introduce modifiche alle norme contenute nel DL 34/2020, che regolano le cessioni dei crediti riguardanti le detrazioni fiscali per i bonus edilizi.

L’Associazione Nazionale Commercialisti ha predisposto un documento con proposte di emendamento volte ad evitare che i soggetti economicamente coinvolti siano pesantemente penalizzati dalle sostanziali limitazioni previste dal Governo, e a fare in modo che si renda possibile assicurare lo sblocco dei crediti d’imposta incagliati.

“È impensabile” spiega Marco Cuchel Presidente ANC “non tenere conto delle tante imprese che oggi si ritrovano nel loro cassetto fiscale i crediti d’imposta derivanti dallo sconto in fattura applicato e che, per effetto delle spese già sostenute in termini di materiali e mano d’opera, sono carenti di liquidità e rischiano di non poter proseguire nella loro attività”.

Si ritiene indispensabile agevolare lo smobilizzo dei crediti d’imposta, già presentati e accettati nel cassetto fiscale, da parte dei cessionari, permettendo loro di utilizzare subito, senza alcun limite temporale, la compensazione in F24. Su questo punto, la proposta di ANC,  con l’intento di cercare di ridurre l’impatto della misura sulla finanza pubblica, prevede il versamento, nelle condizioni in cui si determini un extra profitto, di una imposta sostitutiva del 3% dei crediti smobilizzati, che permetterebbe il recupero immediato di una entrata straordinaria per le casse dello Stato.

 L’altra proposta dell’Associazione prevede la remissione in bonis, tramite lo strumento del ravvedimento operoso, per i contratti preliminari di vendita precedentemente non registrati (art. 2, comma 3, lettera c del DL 11/2023), tenendo conto anche del fatto che i contratti preliminari non contemplano l’obbligo della registrazione.

 Per l’ANC le proposte emendative formulate possono essere in grado di favorire il rilancio economico delle imprese del settore edilizio, di assicurare la parziale copertura finanziaria per le casse dello Stato nonché di limitare fenomeni speculativi nel circuito di cessione crediti /sconto in fattura.

“Soprattutto” conclude il Presidente Cuchel “alla base delle nostre proposte c’è l’intento di far sì che sia ristabilito il rapporto di fiducia con i cittadini italiani, i quali, infatti, subiscono gli effetti di una confusione normativa che ha determinato, in un lasso di tempo così breve, uno stravolgimento di regole e diritti”.

ANC Comunicazione

Di seguito allegato il documento con le proposte emendative ANC

DEFINITIVO – PROPOSTE EMENDATIVE ANC 02.03.2023

CS 02.03.2023 _Sblocco crediti bonus edilizi

 

 

CS ANC 08.02.2023 | PREVIDENZA ARTIGIANI E COMMERCIANTI FORFETTARI: URGENTE UNA MODIFICA

COMUNICATO STAMPA ANC

 PREVIDENZA ARTIGIANI E COMMERCIANTI FORFETTARI: URGENTE UNA MODIFICA

Roma, 8 febbraio 2023

L’attuale norma sulla riduzione del 35% della contribuzione dovuta ai fini previdenziali dai contribuenti forfettari iscritti alle gestione commercianti ed artigiani presenta un’evidente anomalia nel punto in cui prevede che l’agevolazione possa essere richiesta una sola volta nell’intero arco della vita lavorativa del contribuente.

Al contribuente che decidesse, una volta uscito per superamento del limite di  fatturato, di rientrare l’anno successivo nel regime agevolato, è preclusa la possibilità di chiedere nuovamente l’applicazione dell’agevolazione contributiva.

“È una disparità di trattamento – sottolinea Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti – iniqua e spropositata, che causa storture e disallineamenti tra la norma fiscale e quella previdenziale. È indispensabile e urgente una modifica della norma che allinei i due provvedimenti agevolativi, anche al fine di evitare distorsioni nella concorrenza tra due soggetti identici per tipologia di attività e per fatturato, laddove uno dei due non possa più usufruire della riduzione al 65% INPS”.

ANC chiede dunque un immediato intervento normativo volto al miglior funzionamento e coordinamento tra norma fiscale e previdenziale, nell’ottica dell’equità fiscale e in considerazione del grande aumento della platea di contribuenti che si avvalgono di questo regime, a seguito delle recenti modifiche normative.

ANC Comunicazione

CS_08.02.2023_RegimeForfettario

CS ANC 31.01.2023 – GIUSTIZIA TRIBUTARIA, IL RUOLO DEI COMMERCIALISTI SANCITO DALLA RIFORMA

COMUNICATO STAMPA ANC

 GIUSTIZIA TRIBUTARIA

IL RUOLO DEI COMMERCIALISTI SANCITO DALLA RIFORMA

 Roma, 31 gennaio 2023

 Ancora una volta è l’UNCAT (Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi), associazione che porta il vessillo della richiesta di una riserva normativa nell’ambito del processo tributario, che torna ad invocare, così come riportato recentemente dalla stampa specializzata, l’accesso alla magistratura tributaria ai soli laureati in Giurisprudenza nonché la modifica della disciplina dei difensori abilitati dichiarando, per voce del suo presidente Antonio Damascelli, di voler continuare a chiedere che l’ordinamento processuale tributario abbia pari dignità degli altri ordinamenti.

 L’Associazione Nazionale Commercialisti intende ribadire con fermezza il proprio dissenso nei confronti di una simile posizione, costituzionalmente opinabile e solo apparentemente incomprensibile; il cui vulnus, sottaciuto dietro a quello che viene erroneamente definito giusto processo tributario, è sottrarre la difesa tributaria alla categoria professionale dei Commercialisti ed ostacolare il percorso in magistratura tributaria ai soggetti che sono invece i più titolati ad esercitarla.

 “È sempre stata grande” sostiene il Presidente dell’ANC Marco Cuchel “la nostra attenzione nei riguardi della riforma della Giustizia Tributaria che, com’è noto, lo scorso settembre ha debuttato con l’entrata in vigore della Legge n.130/2022, una riforma invocata da più fronti e fortemente auspicata dall’ANC che ne ha seguito il percorso sin dalla sua introduzione e le cui criticità non sono state ancora completamente superate”.

 “Abbiamo accolto con soddisfazione” spiega Cuchel “la possibilità per i titolari di laurea in Economia di accedere al concorso per magistrati tributari, contenuta nella riforma a corollario di un percorso di meritato riconoscimento qualificativo ad una platea di professionisti dotati di solida preparazione e di specifica competenza nella materia tributaria”. Una soddisfazione sicuramente dovuta anche al fatto che su tale specifico punto ANC è intervenuta nel maggio del 2022 sollecitando con forza la modifica della norma originariamente prevista, che si è poi concretizzata.

“Questo” prosegue Cuchel “è ormai un punto fermo della riforma, che non dovrebbe essere messo più in discussione e che invece continua ad essere oggetto di interpretazioni che ledono la dignità professionale della categoria, la cui competenza in materia tributaria è incontrovertibile”.  

Per ANC è comunque opportuno proseguire nell’azione volta a rimuovere le evidenti criticità per garantire il miglioramento della riforma, lavorando sulle reali questioni aperte: la mancanza di terzietà nell’ambito dell’istituto della mediazione che non privilegia l’imparzialità di una vera attività deflattiva delle liti tributarie, la cui gestione rimane affidata all’Agenzia delle Entrate, nonché la mancata valorizzazione dell’indipendenza dell’organo giudicante.

ANC Comunicazione

CS 31.01.2023_Giustizia Tributaria

 

 

Comunicato congiunto Associazioni Nazionali di Categoria 31.01.2023

ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – UNAGRACO – SIC – UNGDCEC – UNICO

COMUNICATO CONGIUNTO

Roma, 31 gennaio 2023

Esprimiamo soddisfazione per le recenti posizioni assunte da tutti i rappresentanti della nostra categoria, e da ultimo anche dal CN – con la nota contenente le osservazioni critiche alla circolare del Ministero della Giustizia del 20 gennaio – su temi per i quali gli scriventi sindacati da anni ormai si battono senza avere mai ricevuto adeguate risposte dalle Istituzioni.

Le storture del nuovo Albo dei gestori ex art.356 CCII istituito presso il Ministero della Giustizia, a nostro avviso, sono soltanto l’ultima tappa di un processo temiamo inesorabile in campo da anni, volto a svuotare di contenuto le professioni ordinistiche e, in particolare, quella dei commercialisti.

La proliferazione di albi, registri, elenchi non è assolutamente una novità.

Abbiamo già iniziato ad occuparci, ad esempio, di quello che accadrà a breve in materia di esecuzioni mobiliari e immobiliari, con la previsione di nuovi Elenchi dei professionisti ex art. 179-ter disp. att. Cpc., nuova formazione obbligatoria ed ammissione governata da soggetti esterni agli ordini con dimostrazione di requisiti improponibili specie per i giovani colleghi (si discute di dieci incarichi negli ultimi cinque anni).

Tra la fine del 2021 e 2022 ci siamo “appassionati” alla querelle che ha accompagnato la nascita dell’Elenco degli esperti nella CNC. Ancora una volta requisiti schizofrenici, nuova formazione obbligatoria ed elenco stavolta tenuto addirittura dalle CCIAA (praticamente tutti tranne gli ordini professionali).

Tornando un po’ indietro, appena prima della pandemia, eravamo tutti indaffarati ad iscriverci agli Elenchi dei gestori delle crisi da sovraindebitamento di cui alla L.3/2012. Albo degli Organismi (OCC) tenuto dal Ministero di Giustizia e professionisti iscritti ai singoli organismi, nuova formazione ed aggiornamento biennale.

Sempre il Ministero di Giustizia deteneva già il farraginoso Albo degli Amministratori Giudiziari di cui alla L.159/2011 (CAM). Diviso in due sezioni, quella ordinaria e quella degli esperti in gestione di aziende.

A qualcuno poi magari sarà sfuggito ma nell’imminente attesa dell’avvio dell’Albo previsto dal CCII, con provvedimento direttoriale del 1 agosto 2022, è stata istituita (addirittura) la Banca dati dei professionisti interessati a svolgere, incarichi di commissario liquidatore, commissario governativo e liquidatore di enti cooperativi su mandato del Ministero dello sviluppo economico

Il paradosso è che sono stati creati 5 elenchi/albi ed una banca dati per attività già svolte comunemente dai commercialisti o evoluzioni di attività già nel patrimonio professionale della categoria.

Siamo assolutamente favorevoli ai percorsi formativi qualificanti sulle singole novità legislative, ma le competenze giuridico economiche vanno riconosciute una volta per tutte.

A questo punto allora, in un rinnovato spirito di unità della nostra categoria, probabilmente il primo punto da mettere al centro della riforma D.Lgs.139 dovrebbe essere qualcosa capace di porre un argine, una vera e propria diga, a questa continua slavina di competenze, prerogative e professionalità generante una emorragia di competenze al di fuori del perimetro ordinistico.

Forse, come “ultima spiaggia”, riprendere il ragionamento sulle specializzazioni – per quanto malfatte e mal-concepite nella loro formulazione originaria – potrebbe essere la chiave di volta. Creare delle sezioni di commercialisti specializzati, dentro il nostro Albo e non fuori, consentirebbe di poter dire al Legislatore che, per svolgere tutte le funzioni prima citate, basterà essere COMMERCIALISTA e poi saranno gli Ordini (sotto la regia del CN) a curare l’iscrizione alla sezione specialistica dell’Albo, a verificarne i requisiti, ad erogare la formazione o a verificare l’esperienza. Da non sottovalutare peraltro che la sommatoria di tutti i contributi richiesti agli iscritti per l’adesione ai vari Albi, Elenchi o Registri, oramai supera enormemente quanto versato dai commercialisti al proprio ordine. Pertanto, anche le risorse economiche per gestire tutte queste nuove incombenze non dovrebbero mancare.

Di fatto le specializzazioni potrebbero supplire anche alle tanto agognate “esclusive” che sappiamo benissimo (purtroppo) non arriveranno *certo a breve.*

Per fare ciò, però, è necessario che la categoria sia compatta nel far presente come non sia sostenibile e sensato tale carico formativo, ed è necessario che chi può davvero incidere sia disponibile ad ascoltare le proposte della base, a cominciare dalle associazioni sindacali.

Noi siamo pronti a fare la nostra parte e vogliamo ribadirlo con questo comunicato.

ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – UNAGRACO – SIC – UNGDCEC – UNICO Comunicazione 

CS congiunto_31.01.2023

 

CS ANC 26.01.2023 | EQUO COMPENSO: BENE L’APPROVAZIONE MA OCCORRONO MODIFICHE 

COMUNICATO STAMPA

EQUO COMPENSO: BENE L’APPROVAZIONE MA OCCORRONO MODIFICHE 

 Roma, 26 gennaio 2023

“L’approvazione ieri da parte della Camera del disegno di legge sull’equo compenso, dopo il lungo iter che si era interrotto con la fine della scorsa legislatura, rappresenta sicuramente un risultato importante e atteso, che da molto tempo la stessa Associazione Nazionale Commercialisti sollecitava nell’interesse della categoria”.

Queste le parole del Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel all’indomani del via libera dato dalla Camera al provvedimento. “Ora” prosegue  il Presidente Cuchel “ci aspettiamo che il provvedimento superi senza ostacoli l’esame del Senato. Subito dopo, però, come già in più occasioni evidenziato, sarà necessario intervenire con delle modifiche per migliorare la norma, così da assicurarne la piena efficacia nell’applicazione”.

Per il Presidente ANC tra i punti che dovranno essere oggetto di modifica c’è sicuramente il sistema sanzionatorio: se quello in capo al committente è stato infatti adeguatamente contemplato (art 3), appare invece paradossale che lo stesso sia stato previsto anche in capo al professionista (art. 5), che nei rapporti contrattuali è evidentemente la parte debole, alla quale occorre assicurare tutela. Perplessità permangono anche sul ruolo attribuito agli stessi ordini nell’ambito delle azioni di classe (art. 9) e sul ruolo di controparte nella stesura delle convenzioni regolatorie (art 6), che per natura spetterebbe alle parti sociali e pertanto alle associazioni di categoria.

“Inoltre” evidenzia Cuchel “in un rovesciamento di prospettiva, la misura esclude i professionisti che hanno rapporti con una committenza al di sotto dei parametri indicati, ancora troppo lontani dall’effettiva quota di mercato del singolo professionista medio, soprattutto se è giovane e quindi meritorio di maggiore attenzione e tutela”.

È pertanto auspicio dell’ANC che, rispetto alle criticità riscontrate, la norma possa essere sottoposta a modifiche, anche per quanto riguarda il riferimento al DM 140/2012 che stabilisce i parametri di conformità dei compensi, ciò sia affinché tali parametri siano adeguatamente aggiornati nei valori, sia per la necessità di dover ampliare la sfera delle competenze e delle attività professionali alle quali gli stessi parametri fanno riferimento.

ANC Comunicazione

CS 26 01 2023 Equo compenso

CS ANC 23.01.2023 | GESTORI DELLA CRISI: DAL MINISTERO TROPPI PALETTI PER LA FORMAZIONE DELL’ALBO

 COMUNICATO STAMPA

 GESTORI DELLA CRISI: DAL MINISTERO TROPPI PALETTI PER LA FORMAZIONE DELL’ALBO

Roma, 23 gennaio 2023

Il contenuto della nota chiarificatrice emanata lo scorso 19 gennaio dal Ministero della Giustizia, contenente i requisiti di iscrizione All’albo dei gestori incaricati dall’autorità giudiziaria per le funzioni di gestione e controllo delle procedure di cui all’art. 356 del DL n. 14 del 12/01/2019, sorprende tutti e suscita più di una perplessità.

Gli ordini sono esclusi dalla formazione per il primo popolamento dell’Albo se non convenzionati con università pubbliche o private, in linea con quanto previsto dall’ormai decennale norma sulla formazione in materia di sovraindebitamento.  “Dopo tanti rinvii rispetto al 2019, anno della sua emanazione, ora che il codice è entrato in vigore” dichiara il Presidente Cuchel “sarebbe stato opportuno da parte del Ministero, in vista della partenza ad aprile 2023 dell’Albo, rivedere questa norma per mettere i colleghi non in possesso dei requisiti previsti dall’art. 356 del CCII, nelle condizioni di potersi formare in tempi ragionevoli

Anche l’obbligo di tirocinio semestrale, previsto per la stessa platea di soggetti, costituisce un pesante ostacolo, che si aggiunge all’obbligo formativo delle 40 ore “Il Ministero, con un’alchimia davvero interessante” sostiene Eros Ceccherini del comitato scientifico ANC e docente nella materia “precisa che l’art. 356, comma 2 del CCII richiama la lett. C) dell’art. 4, comma 5 del D.M. n. 202/2014, ma non richiama il comma 6 del medesimo decreto e quindi ritiene che sia obbligatorio per tutte le categorie di soggetti legittimati a iscriversi all’albo, ivi compresi … dottori commercialisti ed esperti contabili

“Da ultimo” riprende Cuchel “vi è la stortura costituita dall’intervallo di tempo indicato per la ricezione di incarichi in almeno due procedure come curatori fallimentari, commissari o liquidatori giudiziali. Gli ultimi quattro anni citati nella norma fanno riferimento al periodo 2015-2019, tenendo fuori più di tre anni (quelli di dilazione dell’entrata in vigore effettiva), durante i quali soprattutto i colleghi più giovani potrebbero aver maturato il requisito richiesto. Sarebbe sufficiente, propone Cuchel, dilatare il periodo fino all’entrata in vigore del codice (luglio 2022)”

“Questa vicenda” conclude Cuchel “appare davvero inverosimile. È stato accumulato un ritardo di due anni rispetto alla prefissata entrata in vigore del codice, e di tale ritardo ne faranno le spese tanti colleghi impossibilitati ad accedere in tempi congrui all’Albo o a presentare il requisito degli incarichi ricevuti negli ultimi anni. Inoltre, il danno non è solo a carico di colleghi che con dedizione e spirito di servizio operano nel mondo del diritto concorsuale, ma anche della stessa amministrazione giudiziaria, che sarà privata di risorse preziose per una gestione competente ed efficiente delle procedure previste dal codice della crisi” 

ANC Comunicazione

CS_Requisiti_CI_23.01.2023

Comunicato ANC-CONFIMI INDUSTRIA 18.01.2023 | Semplificazioni semplici cercasi

ANC – CONFIMI INDUSTRIA

 Nota congiunta

SEMPLIFICAZIONI SEMPLICI CERCASI

Presentate al Viceministro Leo 15 proposte per adempimenti un po’ più gestibili

 

Roma, 18/01/2023. Dalla rivisitazione dei termini di alcuni adempimenti Iva alla creazione di un cassetto unico delle agevolazioni d’impresa, per non dimenticare l’attuazione del baratto finanziario. Sono 15 le proposte presentate da ANC e Confimi Industria al Viceministro Maurizio Leo in occasione di “2023 Un’agenda possibile per i Professionisti e le Imprese”; proposte che le due associazioni chiedono di tenere in considerazione – con una certa urgenza – a prescindere da una più organica riforma fiscale. Riforma che difficilmente si occuperà di apparenti micro questioni che, per chi opera sul campo, sono macro criticità quotidiane.

Il nodo precompilate Iva. Non ti interessano, te le do lo stesso (giuste o sbagliate poco importa, sono bozze sperimentali, ndr). E’ questo il senso del provvedimento del 12 gennaio con cui l’Agenzia delle entrate ha stabilito che il prossimo 10 febbraio le bozze delle dichiarazioni Iva saranno rese comunque disponibili per quasi tutti i soggetti trimestrali ovvero anche per coloro che, nel corso del 2022, tutt’altra priorità hanno avuto che quella di integrare e validare quanto elaborato dall’Agenzia. Che l’interesse degli operatori per queste precompilate fosse prossimo allo zero lo sapevamo già, sostiene Marco Cuchel, presidente di ANC che ricorda come da un sondaggio ANC-Confimi di maggio 2022 (nota congiunta del 31/5/2022) fosse contestualmente emerso come solo il 2% del campione ritenesse utili le precompilate e, dall’altra, l’87% considerasse problematiche le nuove scadenze (esterometro) imposte da luglio anche a tal fine. Il cambio di rotta conferma – al momento – l’insuccesso dell’iniziativa. Iniziativa, prosegue Cuchel, che abbiamo capito andrà avanti a prescindere anche perché rientra fra le misure del PNRR e in tal senso si muovono anche le proposte di modifica della direttiva Iva della commissione UE. Quello che abbiamo chiesto al Viceministro Leo e di risolvere quantomeno tante micro questioni che – soprattutto negli adempimenti quotidiani Iva ed esterometro – creano inutile ansia a fronte di tempistiche ingestibili.

Le principali richieste. Eliminare una serie di paradossi come quelli che obbligherebbe (il condizionale è d’obbligo perché riescono a gestirlo in pochi) il forfetario fino a 85.000 (caso 1 in allegato) che effettua acquisti in reverse charge a versare l’Iva entro il 16 del mese successivo anziché occuparsene trimestralmente come tutti gli altri operatori con volume d’affari fino a 500/800.000 euro. Eliminare eccezione per fatture acquisto di fine anno arrivate a gennaio (caso 4). (Riconoscere (caso 2) l’autofatturazione differita (anziché entro 12 miseri gg) degli acquisti interni di beni da fornitori extraUE tramite piattaforme e quindi con pagamento anticipato e riconoscere, in termini più generali (caso 8) che l’invio tardivo dei flussi XML esterometro non rappresentano anche sintomo di violazione Iva (art.6) laddove l’operazione abbia tempestivamente concorso alla liquidazione Iva di riferimento ovvero – per chi intende fruire delle precompilate art. 4 d.Lgs 127/2015 – sia avvenuta entro fine mese successivo trimestre. In questo modo – sulla scia dello Stato del contribuente – si potrebbe ritrovare un punto di equilibrio fra esigenze AdE da una parte e difficoltà operative dall’altra senza compromettere (anzi rafforzando) la compliance.

Il cassetto unico delle agevolazioni d’impresa. L’esperienza recentemente vissuta con gli aiuti Covid-19 e l’autocertificazione TF, sostiene Flavio Lorenzin vicepresidente di Confimi industria con delega a fisco spinge ad un ripensamento generale – nell’interesse tanto della PA quando dei contribuenti – sul modo di gestire le istruttorie, l’erogazione, la fruizione e il monitoraggio dei vari incentivi. Da qui l’idea lanciata durante l’evento di valutare l’ipotesi di creare un portale unico digitale a cui tutte le amministrazioni di volta in volta coinvolte dovranno fare riferimento per istruttorie – e così gli operatori – delle singole misure (contributi a fondo perduto, crediti d’imposta, sgravi, detassazioni, ecc.) anche ai fini aggiornamento (ove necessario) del Registro Nazionale Aiuti e l’informativa sulla trasparenza ex art. 1 co.125 ss L. 124/2017. Null’altro potrà/dovrà essere gestito dagli interessati attraverso modalità diverse (stop quindi il quadro RU e RS dal modello redditi; stop istanze e/o autocertificazioni inviate in mille modi diversi).

Fra le varie sollecitazioni, infine, quella per i decreti attuativi del baratto finanziario su scala nazionale.

ANC Comunicazione

Ufficio stampa Confimi Industria

2023-01-18-ANC-CONFIMI – semplificazioni semplici cercasi CS

 

CS Congiunto 12.12.2022 | EMENDAMENTO IN FAVORE MADRI PROFESSIONISTE MISURA DI CIVILTÀ

COMUNICATO STAMPA

EMENDAMENTO IN FAVORE MADRI PROFESSIONISTE MISURA DI CIVILTÀ, NESSUNO SI FRAPPONGA

Roma, 12 dicembre 2022

Le associazioni di categoria dei commercialisti ADC, AIDC, ANC e UNGDCEC guardano con soddisfazione e speranza all’emendamento alla legge di stabilità 2023 presentato dall’On.le De Bertoldi, che prevede per le professioniste lo slittamento dei termini quando si trovino nelle condizioni di dover assistere un figlio sottoposto ad un ricovero d’urgenza o colpito da una malattia grave.

I presidenti delle Associazioni sono concordi che si tratti della logica estensione del diritto al rinvio dei termini delle scadenze per il professionista in caso di malattia o infortunio, ottenuto lo scorso anno sempre grazie alla battaglia condotta dall’On. De Bertoldi. Registrano con soddisfazione che il sostegno a questo provvedimento di civiltà arrivi anche da parte del Ministro per le pari opportunità e la famiglia Eugenia Roccella, nella certezza che vi sarà un ampio arco di consensi nei confronti di una misura che tutela i minori in momenti di particolare fragilità e preserva la serenità delle famiglie. Anzi, l’auspicio ultimo è che il diritto venga riconosciuto ai genitori, prescindendo dal genere e che siano stabiliti con chiarezza i termini di accesso al beneficio, rispetto alle situazioni di gravità menzionate nell’emendamento.

Ci si augura, inoltre, che siano infondate le voci riguardo un presunto parere negativo da parte dell’Agenzia delle Entrate, la quale sarebbe entrata in questa delicata tematica esprimendo il proprio disaccordo, confondendo, se così fosse, il tema erariale con un tema di diritti individuali e civiltà sociale.

Le Associazioni, congiuntamente, auspicano che ciascun attore della macchina dello Stato rispetti i propri ambiti di competenza, soprattutto quando si tratta di diritti costituzionali e di tutele ai più fragili, in situazioni di gravità.

Comunicazione ADC – AIDC – ANC – UNGDCEC

CS Congiunto 12.12.2022_Tutela_prole

 

CS ANC 06.12.2022 |  INDENNITÀ UNA TANTUM LAVORATORI DIPENDENTI

COMUNICATO STAMPA

 INDENNITÀ UNA TANTUM LAVORATORI DIPENDENTI

DALL’INPS URGE CHIAREZZA PER L’EROGAZIONE DA PARTE DEI DATORI DI LAVORO   

Roma, 6 dicembre 2022

Con il messaggio n. 4159 del 17 novembre 2022 l’Inps ha reso note le modalità di determinazione della retribuzione imponibile al fine dell’erogazione dell’indennità una tantum di 150 euro prevista dall’articolo 18 del decreto-legge n. 144/2022, convertito nella L. 175/2022, per i lavoratori dipendenti.

L’istituto previdenziale precisa che nel caso in cui il dipendente sia titolare di più rapporti di lavoro lo stesso dovrà presentare la dichiarazione che la norma prevede al solo datore che provvederà al pagamento dell’indennità, precisando altresì che l’indennità nella misura di euro 150,00 spetta una sola volta e che la verifica della retribuzione imponibile, il cui ammontare, come stabilito dalla la norma, non può superare l’importo di euro 1.538,00, dovrà essere effettuata in relazione al singolo rapporto di lavoro per il quale la dichiarazione è resa.

Di fatto l’Inps con l’interpretazione fornita con il suo messaggio 4159 determina le condizioni per una potenziale disparità di trattamento, che evidentemente non può attribuirsi alla volontà del legislatore, tra i lavoratori dipendenti  che percepiscono un reddito derivante da un unico rapporto di lavoro full-time – la cui retribuzione imponibile può eccedere la soglia fissata dalla norma, e i lavoratori titolari di più rapporti di lavoro, le cui retribuzioni imponibili singolarmente sono nel limite della soglia stabilita mentre se considerate nel loro ammontare complessivo producono un imponibile eccedente il limite di 1.538,00 euro.

Questa condizione rischia di far sì che il beneficio previsto dalla norma finisca per dare luogo a successivi inevitabili recuperi oltre che ad ingolfare l’attività degli studi dei professionisti dediti all’elaborazione dei cedolini paga e dei relativi adempimenti. Si ritiene pertanto necessario che l’Inps provveda con urgenza a fare chiarezza sulle condizioni riguardanti l’erogazione del bonus da parte dei datori di lavoro interessati.

 ANC Comunicazione

CS 06.12.2022 Bonus lavoratori dipendenti

CS ANC 05.12.2022 | FATTURAZIONE ELETTRONICA PRESTAZIONI SANITARIE, NECESSARIA LA CONFERMA DELL’ESONERO PER IL 2023

COMUNICATO STAMPA
FATTURAZIONE ELETTRONICA PRESTAZIONI SANITARIE
NECESSARIA LA CONFERMA DELL’ESONERO PER IL 2023

Roma, 5 dicembre 2022

Dal 1° gennaio 2023 scatta anche per le prestazioni sanitarie l’obbligo della fatturazione elettronica dopo che il Decreto Fisco-lavoro 2022 in sede di conversione in legge (L. 215/2021) ha prorogato per l’anno 2022 l’esonero per i soggetti tenuti alla trasmissione dei dati al Sistema Tessera Sanitaria ai fini delle dichiarazioni dei redditi.
L’esclusione delle professioni sanitarie dall’obbligo di emettere fattura elettronica era stata introdotta nel 2018 per gli anni di imposta 2019/2020/2021 a seguito delle criticità evidenziate dal Garante della Protezione dei dati personali in merito alla comunicazione dei dati dei cittadini in materia di salute.
“Non ci risulta purtroppo – sottolinea Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti – che le criticità sul fronte della gestione dei dati sensibili, che sono state riscontrate a suo tempo e all’origine dell’esonero dalla fatturazione elettronica per medici ed operatori sanitari (criticità che dalla stessa ANC sono state a più riprese denunciate), siano state adeguatamente affrontate e risolte.”.
“Non si ritiene pertanto che ci siano le condizioni – prosegue il Presidente Cuchel – perché la fatturazione elettronica possa essere estesa alle prestazioni sanitarie con garanzia, da parte del sistema, di una gestione dei dati sulla salute dei cittadini in linea con le norme privacy.”.
In ragione di questo, ANC ravvisa l’urgenza di un intervento da parte del Legislatore affinché l’esonero per le prestazioni sanitarie dalla fatturazione elettronica sia confermato anche per l’anno 2023.
ANC Comunicazione

CS 05.12.2022 Fatturazione elettronica prestazioni sanitarie