COMUNICATO STAMPA

 SPENDING REVIEW

LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE ACCOGLIE  LE RAGIONI DELLE CASSE DI PREVIDENZA

Roma, 12 gennaio 2017

“Tutti i professionisti non possono che accogliere con soddisfazione la sentenza n. 7/2017 della Corte Costituzionale, depositata ieri, che sancisce come illegittimo l’obbligo per le Casse di previdenza di versare allo Stato le somme generate dall’applicazione delle norme sulla spending review, riconoscendo quindi il principio dell’autonomia gestionale degli enti di previdenza privati e il loro diritto alla tutela degli interessi e del futuro previdenziale degli iscritti.”.

Con queste parole il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel accoglie la posizione espressa dalla Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi a seguito del ricorso presentato dalla Cassa di Previdenza Dottori Commercialisti.

“L’ANC – sostiene il Presidente Cuchel – da sempre rivendica l’autonomia delle Casse di previdenza, che si finanziano con i contributi previdenziali degli iscritti e la cui gestione del patrimonio deve essere unicamente volta ad assicurare l’equilibrio finanziario e a perseguire la tutela degli interessi dei professionisti iscritti. La sentenza – prosegue Cuchel – di fatto sancisce l’assurdità dell’applicazione della spending review alle Casse private, che risultano equiparate ad enti di natura pubblica, inserite, inspiegabilmente, nell’elenco ISTAT delle Amministrazioni Pubbliche, ignorando il fatto che dal 1994 gli enti previdenziali dei professionisti hanno personalità giuridica di diritto privato.”.

Non è certo in discussione il principio di razionalizzazione della spesa, che evidentemente anche le Casse private sono tenute ad osservare, ma ad essere inaccettabile è che i frutti di una gestione virtuosa sul fronte del contenimento dei costi debbano andare a vantaggio esclusivo del bilancio dello Stato anziché poter essere impiegati dagli stessi enti previdenziali in funzione di una ottimizzazione dei servizi e delle prestazioni agli iscritti.

Ora ci aspettiamo che il Legislatore prenda concretamente atto dell’illegittimità dell’obbligo imposto alle Casse di previdenza in materia di spending review, sancita dalla sentenza della Corte Costituzionale, e che contestualmente lo stesso decida anche di intervenire per risolvere finalmente il problema della duplice tassazione che colpisce le Casse private, penalizzandole notevolmente.

“Le Casse dei professionisti – conclude Cuchelsono soggette, infatti, ad una imposizione fiscale che riguarda sia le prestazioni pensionistiche erogate sia i rendimenti dei patrimoni accantonati. I rendimenti degli investimenti mobiliari scontano una tassazione che è addirittura del 26% al pari di un qualsiasi speculatore finanziario, senza tenere in alcuna considerazione le finalità istituzionali degli enti previdenziali, in funzione delle quali gli stessi costituiscono il pilastro della previdenza delle professioni ordinistiche nel nostro Paese.”.

ANC – Comunicazione

Comunicato Stampa ANC 12.01.2017 – Sentenza Spending Review Casse Previdenza

RASSEGNA STAMPA – Alcuni articoli di stampa sul comunicato diffuso dall’ANC.

FiscoPiù 13.01.2017 – Sentenza Corte Costituzionale

 

 

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