ADC – ANC

 COMUNICATO STAMPA

Fattura elettronica e recupero falsi crediti iva:

La consequenzialità non è chiara, mentre è chiara la propaganda

Roma, 22 marzo 2019

Apprendiamo dal contenuto della conferenza stampa tenuta dall’Agenzia delle Entrate lo scorso 18 marzo, che grazie al sistema della fattura elettronica (analisi del rischio), “in poco più di due mesi è stato smascherato un complesso sistema di frodi messo in atto attraverso false fatturazioni tra società cartiere e sono stati scoperti  e bloccati falsi crediti Iva per 668 milioni di euro”

Tutto bene, direbbe dopo un’occhiata distratta alla notizia un non addetto ai lavori, un cittadino non addentro alla quotidiana pratica fiscale.

L’Agenzia, nella sua comunicazione mette assieme il recuperato del 2018 (gli effettivi 16 miliardi di euro derivanti da compliance, versamenti e ruoli) e il blocco delle compensazioni per 668 milioni di euro, messo in atto nei primi due mesi del 2019, oltretutto, in forza di una norma discutibile  che permette di sospendere l’esecuzione di tutte le compensazioni per 30 giorni in caso di “profili di rischio” non meglio dettagliati.

L’Agenzia attribuisce, e non riusciamo a capire come, il merito al sistema di fatturazione elettronica entrato in vigore il 1° gennaio 2019, che nulla può far emergere rispetto a quanto non emergesse già con il precedente sistema cartaceo e con l’analisi dello spesometro evoluto. Inoltre, non si riesce a scorgere alcun motivo di soddisfazione nel dato che l’Agenzia riporta sui 2,7 milioni di operatori che al 18 marzo hanno fatturato elettronicamente: ci domandiamo invece che fine abbiano fatto i restanti quasi due milioni di soggetti economici che non hanno emesso alcuna fattura.

Ancora una volta, alla nostra categoria, che ha gestito questo passaggio epocale con propri mezzi e risorse, non è attribuito alcun riconoscimento.

Chiediamo piuttosto che l’Agenzia smentisca le voci sull’introduzione di un nuovo obbligo per i contribuenti (leggi: per gli intermediari delegati, cioè noi) relativo all’acquisizione dei set di dati precalcolati ai fini dell’elaborazione degli Isa, ulteriore adempimento a costo zero per l’Amministrazione e posto, come sempre, sulle spalle dei commercialisti, i quali potrebbero trovarsi, ancora una volta,  a dover raccogliere deleghe cartacee, tenerne il registro, inviare il file, acquisire e trasmettere l’Xml e importare i dati nel gestionale

Tutto questo, di nuovo, alleggerirebbe il lavoro dell’Agenzia, arricchirebbe ancora di più le software house e darebbe una nuova spallata all’ormai fragile sistema nervoso della professione.

 ADC – ANC Comunicazione

 

Comunicato Stampa ADC-ANC 22.03.2019 Dichiarazioni AE

 

 

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