COMUNICATO STAMPA

L’ANNOSA QUESTIONE DELL’ALBO DEGLI AMMINISTRATORI GIUDIZIARI

LETTERA APERTA DELL’ANC AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

Roma, 31 maggio 2016

L’Associazione Nazionale Commercialisti ha indirizzato oggi una lettera aperta al Ministro della Giustizia sul tema dell’Albo degli Amministratori Giudiziari, per evidenziare come, nonostante l’emanazione del decreto del 26 gennaio scorso sulle modalità di tenuta ed accesso all’Albo, istituito con il D.Lgs. n. 14/2010, ancora oggi siano diversi gli aspetti critici che ne mettono a rischio l’operatività.  

Sebbene l’iter per l’iscrizione telematica all’Albo, prevista dal decreto del 26 gennaio scorso, non sia un esempio sotto il profilo della semplificazione delle procedure, questo – sostiene Marco Cuchel Presidente dell’ANC “potrebbe considerarsi accettabile se non fossero trascorsi ben più di sei anni dal D.Lgs 14/2010 che ha istituito l’Albo degli Amministratori Giudiziari, il quale, a tutt’oggi, non è nel concreto ancora fruibile. La pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale e il rilancio della notizia hanno indotto la platea dei numerosi soggetti interessati a cercare di reperire i collegamenti informatici richiamati dagli art. 3 e 4 del Decreto 26 gennaio 2016 per l’accesso alle funzionalità dell’Albo, senza però alcun risultato.”.

Le tappe che hanno scandito l’istituzione e la gestione dell’Albo degli Amministratori Giudiziarievidenzia l’ANC nella sua missivasono l’ennesima riprova di come il processo di sburocratizzazione e semplificazione, invocato e da sempre auspicato dall’Associazione Nazionale Commercialisti, nel concreto stenti a decollare.

Per l’ANC un ulteriore elemento di criticità riguarda la riformulazione dell’art. 41 bis “Strumenti finanziari per la gestione e la valorizzazione delle aziende sequestrate e confiscate” nell’ambito della riforma del Testo Unico Antimafia. La norma, infatti, prevede che qualora la confisca e il sequestro riguardino “aziende estremamente complesse ovvero di eccezionale valore del patrimonio e di straordinario interesse socio-economico”, sia possibile nominare, in qualità di amministratori giudiziari, “dipendenti Invitalia” che abbiano svolto nei tre anni precedenti attività di gestione di azienda.

Questo aspetto – a giudizio dell’ANC – è privo di ogni logica in ragione del fatto che la funzione di Amministratore giudiziario dovrebbe essere evidentemente svolta da un soggetto terzo, qualificato professionalmente e super partes. Nel caso specifico, infatti, “la terzietà non può essere garantita dal dipendente pubblico, ancorché in possesso di tutti i requisiti, tenuto conto del rischio di conflitto di interesse che può determinarsi nell’esercizio dell’attività di amministrazione (non è possibile escludere che l’azienda amministrata sia acquisita dallo Stato, il quale detiene quote di partecipazione della stessa Invitalia.)”.

Con riferimento, inoltre, all’entrata in vigore del DPR 7 ottobre 2015 n.177, pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.262 del 10 novembre 2015) contenente la disciplina sulle modalità di calcolo e di liquidazione dei compensi, stante l’elevato tecnicismo della materia che risulta di interesse socio-economico elevato, nonché l’alto grado di professionalità richiesto e le importanti responsabilità personali a cui i professionisti sono chiamati, l’ANC ha inteso sottolineare l’inadeguatezza della determinazione dei compensi.

L’Associazione Nazionale Commercialisti denuncia il perpetuarsi di un agire che vede ripercuotersi sui professionisti le conseguenze delle inefficienze della Pubblica Amministrazione. L’auspicio espresso dall’ANC è che l’accesso all’iscrizione all’Albo degli Amministratori Giudiziari possa finalmente avvenire in tempi rapidi.

ANC – Comunicazione

Comunicato Stampa 31.05.2016 – Lettera aperta Ministro Giustizia

La lettera aperta dell'ANC indirizzata al Ministro 205_Lettera aperta ANC – Albo Amministratori Giudiziari

 

 

Recommended Posts