CS ANC 28.03.2025 – AGGIORNAMENTO COMPENSI PROFESSIONALI, BENE L’EMENDAMENTO DE BERTOLDI AL DECRETO LEGGE 25/2025

COMUNICATO STAMPA

AGGIORNAMENTO COMPENSI PROFESSIONALI

BENE L’EMENDAMENTO DE BERTOLDI AL DECRETO LEGGE 25/2025

Roma, 28 marzo 2025

“La necessità di adeguare e aggiornare i parametri in base ai quali sono determinati i compensi dei professionisti da tempo viene rappresentata dall’Associazione Nazionale Commercialisti, per questo” spiega il Presidente Marco Cuchel “esprimiamo il nostro pieno apprezzamento nei confronti dell’emendamento al DL 25/2025 in materia di reclutamento e funzionalità delle Pubbliche Amministrazioni, che è stato presentato dall’On. Andrea De Bertoldi e che impegna il Governo ad intervenire, entro sei mesi, sulle tariffe dei professionisti per aggiornarle e renderle finalmente eque”.

Con il decreto Pubblica Amministrazione i professionisti sono chiamati a dare seguito a nuovi adempimenti relativamente ai soggetti che beneficiano di contributi pubblici, la possibilità quindi di prevedere emolumenti che siano adeguati per il lavoro che gli stessi sono chiamati ad assolvere appare doverosa.

ANC auspica che questo emendamento sia approvato e che la sua approvazione possa rappresentare il primo passo per giungere, finalmente, ad un aggiornamento dei parametri di cui al DM 30/2012 (determinazione dei compensi dei Curatori fallimentari, Commissari giudiziali e Liquidatori giudiziali) e al DM 140/2012 (compensi professionali nel caso di liquidazione da parte di un organo giudiziale), quest’ultimo di riferimento per l’applicazione della legge sull’equo compenso (49/2023).

“Si tratta di parametri” conclude il Presidente Cuchel “che, come già evidenziato da ANC nel suo comunicato dello scorso 24 marzo, rendono il recente provvedimento normativo sull’equo compenso non in grado di tutelare appieno i professionisti e il loro lavoro”.

ANC Comunicazione

CS 28.03.2025_Adeguamento compensi

 

CS ANC 24.03.2025 – MODIFICA DM 140/2012 E DM 30/2012, NECESSARIA A TUTELA DELLA DIGNITÀ PROFESSIONALE

COMUNICATO STAMPA

MODIFICA DM 140/2012 E DM 30/2012, NECESSARIA A TUTELA DELLA DIGNITÀ PROFESSIONALE

Roma, 24 marzo 2025

Dopo l’abrogazione delle tariffe professionali, avvenuta per effetto del Decreto Legge 1/2012, il Decreto Ministeriale 140/2012 ha introdotto i parametri per i compensi professionali nel caso di liquidazione da parte di un organo giudiziale, che di fatto si sono però imposti come riferimento generale per la categoria dei commercialisti nella determinazione dei compensi.

“Il problema” spiega Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti “è duplice: da una parte c’è un DM che dal 2012 non è stato mai oggetto di aggiornamento  e dunque i parametri economici che lo stesso stabilisce sono evidentemente oggi inadeguati, basti pensare che in ben 13 anni la rivalutazione monetaria è stata pari al 21,6%; dall’altra,  le prestazioni professionali contemplate sono assolutamente parziali rispetto al perimetro attuale dell’attività del commercialista”. “La recente legge sull’equo compenso (legge 49/2023)” prosegue il Presidente Cuchel “prende a riferimento proprio i valori stabiliti dal DM 140/2012, con il risultato che la legge, definita in tal modo, non è assolutamente in grado di assicurare l’adeguatezza dei compensi, condizione questa imprescindibile per il riconoscimento e la tutela della dignità professionale”.

È da quando è stato introdotto l’equo compenso che ANC ha prontamente rappresentato la necessità di una revisione del Decreto Ministeriale 140 e ritiene che sul tema dovrebbe esserci un impegno fattivo da parte del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, in ragione dei compiti che lo stesso decreto legislativo 139/2005 gli assegna, tra questi c’è quello di proporre al Ministro competente le tariffe professionali, il cui aggiornamento dovrebbe avvenire ogni quattro anni (art. 29 lettera n) del decreto antecedente la riforma). L’impegno dei vertici della categoria dovrebbe quindi essere volto non solo a proporre al legislatore una revisione dei parametri che contenga anche ulteriori attività professionali oggi non disciplinate, ma anche a far sì che tali parametri siano oggetto di un adeguamento periodico. Questo appare indispensabile, ai fini della corretta applicazione della legge sull’equo compenso e del rispetto delle sue stesse finalità.

Le criticità del DM 140/2012 purtroppo riguardano anche il DM 30 del 2012, che stabilisce i parametri per la determinazione dei compensi dei Curatori fallimentari, Commissari giudiziali e Liquidatori giudiziali. Anche in questo caso, quindi, l’aggiornamento e la revisione delle modalità di calcolo dei compensi appaiono indispensabili.

È sicuramente un sostanziale limite della legge sull’equo compenso l’esclusione della sua applicazione nei rapporti dei professionisti con le micro, piccole e medie imprese, considerato che la norma esercita i suo i effetti esclusivamente nei confronti della PA e delle grandi imprese. Tale limitazione risulta, evidentemente, in grado di penalizzare soprattutto i giovani professionisti, motivo per il quale dovrebbe essere superata, così come sarebbe da introdurre il rimborso forfettario delle spese di studio, esattamente come previsto per la categoria degli avvocati.

L’approvazione della legge 49/2023 aveva fatto ben sperare sulla possibilità di archiviare finalmente l’epoca dei bandi a costo zero, a cui sovente le Amministrazioni Pubbliche ricorrono per avvalersi delle prestazioni di professionisti, senza riconoscere loro alcun compenso.

Purtroppo i fatti dimostrano una realtà diversa dove non solo i bandi a costo zero sono tutt’altro che archiviati, ma addirittura dove, secondo un recente pronunciamento della Corte di Cassazione (ord. 7431/2025), il professionista che partecipa e vince un bando per l’assegnazione di un incarico, il cui compenso sia di un euro, svolge una prestazione solo apparentemente gratuita, questo perché il vantaggio derivante dall’incarico sarebbe di natura immateriale e indiretta, conseguentemente il professionista non è sanzionabile per violazione delle norme deontologiche.

“Le motivazioni alla base del pronunciamento della Corte di Cassazione” conclude Cuchel non possono che destare perplessità ed anche qualche preoccupazione per il semplice fatto che dimostrano chiaramente che, sul fronte dei compensi professionali e delle misure atte a garantirne l’adeguatezza, la recente legge 49/2023 non ha risolto tutte le criticità e permane la necessità di intervenire sulla normativa affinché il lavoro dei professionisti sia pienamente rispettato e tutelato”.

 ANC Comunicazione

CS 24.03.2025 Compensi professionali

 

CS ANC 12.03.2025 – RESPONSABILITÀ DEI COLLEGI SINDACALI: TRAGUARDO APPROVAZIONE

COMUNICATO STAMPA

 RESPONSABILITÀ DEI COLLEGI SINDACALI: TRAGUARDO APPROVAZIONE 

Roma, 12 marzo 2025

“L’approvazione definitiva di oggi del disegno di legge 1155, che limita la responsabilità dei componenti dei collegi sindacali segna un traguardo decisivo per i professionisti interessati” dichiara il Presidente ANC Marco Cuchel “ed è frutto del lavoro incessante che ANC ha svolto in questi anni attraverso un sistematico lavoro di interlocuzione con le componenti politiche di Governo e Parlamento”

La modifica del comma 2 dell’articolo 2407 del codice civile va a stabilire, attraverso la definizione di scaglioni del compenso percepito, un tetto massimo entro il quale i sindaci rispondono di eventuali danni alle società, cristallizzando così un principio di equità e di certezza la cui statuizione era attesa da tempo.

“La riforma approvata oggi dimostra come un’azione promossa su più fronti, da parte delle componenti delle categorie coinvolte, porti ad ottenere risultati concreti. Sulla scorta di questa positiva esperienza” prosegue Cuchel “possiamo gettare le basi per finire il lavoro e cioè ottenere le modifiche in ordine al calcolo del limite massimo del risarcimento danni, alla retroattività della norma e all’estensione ai revisori legali”

“Continueremo a lavorare” conclude Cuchel “per portare a casa  un altro risultato che assicuri ai sindaci e ai revisori una giusta tutela a tutto tondo”.

 ANC Comunicazione

CS 12.03.2025_ResponsabilitàOOCC

 

CS ANC 04.03.2025 – MAGAZZINO FISCALE E DDL SU RATEIZZAZIONE CARICHI FISCALI, AUDIZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMMERCIALISTI

COMUNICATO STAMPA

MAGAZZINO FISCALE E DDL SU RATEIZZAZIONE CARICHI FISCALI

AUDIZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMMERCIALISTI

Roma, 4 marzo 2025

L’Associazione Nazionale Commercialisti è stata ricevuta oggi in audizione dalla 6^ Commissione del Senato (Finanze e tesoro) nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sulla gestione del magazzino fiscale da parte dell’ente della riscossione e in ordine all’esame del disegno di legge in materia di rateizzazione dei carichi fiscali.

L’Associazione, rappresentata dal Presidente Marco Cuchel e dalla Vicepresidente Miriam Dieghi, ha avuto modo di richiamare l’attenzione sull’opportunità di introdurre adeguate misure di definizione agevolata dei carichi fiscali, in grado di superare le criticità dei provvedimenti che sono stati adottati fino ad oggi.

Il magazzino, ossia il carico fiscale residuo dei ruoli affidati dai diversi enti creditori, ha raggiunto un ammontare di oltre 1.267 miliardi di euro, in crescita costante negli ultimi 7 anni e con una composizione che risulta essere complessa e articolata. Sebbene sia consistente la percentuale di crediti la cui possibilità di recupero appare oggettivamente compromessa, tutt’altro che esigua è la quota di crediti riconducibili a soggetti contribuenti che sono disposti a regolarizzare la loro posizione debitoria nei riguardi dello Stato e che, per tale ragione, meritano di essere aiutati attraverso misure idonee.

“Abbiamo voluto” spiega il Presidente Marco Cuchel “richiamare l’attenzione sul fatto che questi contribuenti, che hanno dichiarato regolarmente i loro redditi ma che per condizioni di oggettiva difficoltà non sono riusciti a pagare le imposte dovute, non si possono considerare degli evasori e possono essere in grado, se supportati con adeguati provvedimenti da parte del legislatore, di rientrare del debito pregresso, riuscendo anche a far fronte agli obblighi fiscali correnti”.

È uno scenario, questo, auspicabile nell’interesse stesso delle finanze pubbliche, solo in questo modo, infatti, lo Stato potrebbe essere in grado di recuperare una buona parte del magazzino, anche se in un lasso di tempo non breve; l’alternativa sarebbe non solo un recupero che rischia di essere inconsistente o quasi, ma anche l’aggravarsi dell’indebitamento di cittadini e imprese, con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe sul piano economico e sociale.

Per superare le molteplici criticità che hanno accomunato tutte le precedenti rottamazioni fiscali e riuscire a ridurre considerevolmente l’entità del credito arretrato dello Stato, ANC condivide le misure previste dal DDL 1375 sulla rateizzazione dei carichi fiscali, rispetto al quale ha però formulato due proposte: ricomprendere anche i contribuenti decaduti dalle precedenti rottamazioni,  considerando i ruoli affidati all’Agenzia della riscossione alla data del 31/12/2024, ed includere nel provvedimento anche tutti gli avvisi bonari o di addebito di enti previdenziali, oltre a quelli già previsti di natura fiscale. Tale misura sarebbe in grado di interessare una platea di circa 23 milioni di contribuenti, tra imprese, lavoratori dipendenti e pensionati.

 ANC Comunicazione

Di seguito il documento ANC consegnato in sede di audizione.

Documento ANC_Audizione 04.03.2025

CS 04.03.2025_Audizione ANC

CS 27.02.2025 – ANTIRICICLAGGIO: IL CONSIGLIO NAZIONALE RIVEDA LE REGOLE TECNICHE

COMUNICATO STAMPA

ANTIRICICLAGGIO: IL CONSIGLIO NAZIONALE RIVEDA LE REGOLE TECNICHE

 Roma, 27 febbraio 2025

Il documento emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili lo scorso 16 gennaio, contenente le Regole Tecniche ex art. 11, co. 2 del d.lgs. 231/2007 applicate dagli Iscritti in materia di Antiriciclaggio, presenta una serie di criticità potenzialmente in grado di rendere i colleghi passibili di sanzioni, in caso di verifiche.

ANC ha analizzato attentamente le linee-guida del Consiglio Nazionale e ha evidenziato, attraverso i componenti del proprio Comitato Scientifico, Prof. Massimiliano Tasini e Dott. Andrea Bongi, all’interno della rubrica “Forse non tutti sanno che…” sul canale YT associativo, tre punti di debolezza sui quali occorre intervenire con urgenza:

 

  • le modalità di adeguata verifica semplificata. Il riferimento all’area geografica come criterio di adesione al regime semplificato (lett. c dell’art. 23 del decreto 231/2007) costituisce un parametro oramai non più applicabile (se mai lo sia stato), in quanto assistiamo al proliferare di zone a rischio ovunque sul territorio nazionale e al mutare nel tempo del grado di rischio all’interno di una stessa area (in senso crescente o decrescente).
  • la classificazione del grado di intensità del rischio inerente. La tabella elaborata classifica le prestazioni professionali in base al rischio inerente in modo crescente su una scala che va da 1 a 4, dove 4 rappresenta il livello di maggiore rischio. Qui le incongruenze ci appaiono macroscopiche, laddove si considera a rischio 3 la consulenza in materia di redazione del bilancio e, ancor di più, la tenuta della contabilità, parificate come rischio all’amministrazione di trust.
  • la valenza della regola tecnica deve risultare perfettamente tutelante, al pari di un Decreto  attuativo, in quanto emanata da un Organismo istituito da una Legge dello Stato e vigilato dallo Stesso nella sua attività. È questa la criticità più grave, emersa durante l’ultimo Telefisco: la Guardia di Finanza può, in sede di verifica, superare la regola tecnica (risposta della stessa GDF a un quesito). Questa assurdità deve essere assolutamente respinta e sanata, e su questo punto ci aspettiamo una presa di posizione compatta e decisa da parte di tutte le componenti della categoria.

“Le regole tecniche adottate dalla governance di una categoria professionale” afferma la Vicepresidente ANC Miriam Dieghi “devono certamente aderire ai contenuti del dettato normativo, ma devono altresì rappresentare uno strumento atto a tutelare coloro che tali regole si troveranno a seguire, mettendo al riparo da incertezze interpretative che possano porre i professionisti a rischio sanzioni, in caso di verifica da parte dei Soggetti preposti. Esprimiamo pertanto la nostra profonda preoccupazione e ci adopereremo nelle giuste sedi affinché sia posto rimedio a tutte le criticità evidenziate ”.

 ANC Comunicazione

CS 27.02.2025_Regole Tecniche_Antiricl

CS Congiunto 26.02.2025 –  PROFESSIONISTI E SEGNALAZIONI OPERAZIONI SOSPETTE, I COMMERCIALISTI RESPINGONO LE AFFERMAZIONE DEL PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA

ANC – ANDOC – UNICO

 COMUNICATO STAMPA

 PROFESSIONISTI E SEGNALAZIONI OPERAZIONI SOSPETTE

I COMMERCIALISTI RESPINGONO LE AFFERMAZIONE DEL PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA

Roma, 26 febbraio 2025

I commercialisti sono consapevoli di essere con il loro ruolo un presidio di legalità, conoscono molto bene le loro responsabilità professionali e sociali, motivo per il quale i Presidenti delle Associazioni nazionali Marco Cuchel (ANC) Mario Michelino (ANDOC) e Domenico Posca (UNICO) esprimono fermamente il loro disappunto nei confronti delle affermazioni rese dal Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, in occasione di un convegno a Napoli sul tema di contrasto al riciclaggio.

Secondo il Procuratore, le segnalazioni di operazioni sospette compiute dai professionisti, commercialisti compresi, sono estremamente esigue rispetto a quelle degli operatori bancari e finanziari, e lo stesso ritiene che questa situazione sia il segnale addirittura di una mancanza di crescita culturale e di responsabilità sociale di molte categorie professionali.

“Su questo argomento” sottolineano i Presidenti “purtroppo dobbiamo constatare il persistere di luoghi comuni e di informazioni fuorvianti che non corrispondono alla verità dei fatti ed è anche per questo che le parole del Procuratore nazionale Melillo sono particolarmente gravi perché colpiscono la dignità e l’immagine della nostra categoria”.

 È bene ricordare che, nell’ambito delle attività di segnalazione, i commercialisti sono chiamati agli stessi adempimenti in capo agli istituti bancari e finanziari. Quest’ultimi, ovviamente, gestiscono per la natura dell’attività svolta milioni di transazioni. I commercialisti, per la tipologia del loro lavoro, intervengono solo su una minima parte delle operazioni finanziarie e di certo non dispongono delle stesse strutture e risorse per la compliance, in ogni caso, hanno sempre adempiuto e continuano ad adempiere quotidianamente, con impegno e determinazione, agli obblighi che la legge stabilisce.

 I commercialisti, alcuni dei quali hanno pagato con la vita l’assolvimento dei propri doveri professionali, applicano con rigore la normativa antiriciclaggio, ciò vuol dire che le loro segnalazioni sono il frutto di attenta e doverosa valutazione per poter essere pertinenti. Solo così le stesse possono costituire un contributo efficace nel contrastare il fenomeno del riciclaggio e non rappresentare invece un ostacolo al regolare funzionamento del sistema.

“Sarebbe quindi opportuno” concludono i tre Presidenti Nazionali “che a prevalere fosse la qualità delle segnalazioni e quindi, di fatto, la loro fondatezza, e non certo la loro quantità, in tal caso le parole del Procuratore nazionale antimafia, ne siamo certi, sarebbero state diverse e in grado di riconoscere il ruolo anche sociale dei professionisti.”. 

 ANC – ANDOC – UNICO Comunicazione

CS_congiunto 26.02.2025_Contrasto riciclaggio

 

 

CS ANC 20.02.2025 – RIAPERTURA TERMINI ROTTAMAZIONE QUATER E PROPOSTA LEGGE PER NUOVA ROTTAMAZIONE, ANC A SOSTEGNO DELLA PACE FISCALE

COMUNICATO STAMPA

 RIAPERTURA TERMINI ROTTAMAZIONE QUATER E PROPOSTA LEGGE PER NUOVA ROTTAMAZIONE

ANC A SOSTEGNO DELLA PACE FISCALE

Roma, 20 febbraio 2025

La riapertura dei termini della rottamazione quater per i contribuenti decaduti dal beneficio e la proposta di legge, che è stata presentata dalla Lega sia alla Camera che al Senato, per una nuova rottamazione delle cartelle vanno sicuramente nella direzione di una pace fiscale la cui realizzazione da tempo l’Associazione Nazionale Commercialisti considera auspicabile.

La Lega e in particolare l’On. Alberto Luigi Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, e l’On. Andrea De Bertoldi hanno dimostrato grande sensibilità nei confronti di un tema cruciale qual è quello del rapporto Fisco – Cittadini, evidenziando come il non ignorare le difficoltà dei cittadini ad onorare i debiti fiscali sia opportuno anche nell’interesse stesso dello Stato, attraverso misure che rendano possibile il recupero di risorse la cui riscossione sarebbe altrimenti di estrema incertezza.

È auspicio dell’ANC che anche da parte del Governo ci sia una analoga volontà di dare attuazione ai provvedimenti proposti in materia di pace fiscale.

ANC Comunicazione

CS 20.02.2025 Pace fiscale

 

CS ANC 19.02.2025 | DECRETO MILLEPROROGHE, INSPIEGABILE LA MANCATA PROROGA DI ADESIONE AL CPB

COMUNICATO STAMPA
 
DECRETO MILLEPROROGHE
INSPIEGABILE LA MANCATA PROROGA DI ADESIONE AL CPB
 
Roma, 19 febbraio 2025
“Sono molteplici le criticità del calendario fiscale 2025” spiega Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti “e la richiesta che abbiamo sin dall’inizio avanzato e sostenuto è quella di uno spostamento del termine di adesione al Concordato Preventivo Biennale dal 31 luglio al 31 ottobre”.
Sicuramente l’emendamento del Governo al Decreto Milleproroghe, che prevedeva lo slittamento della scadenza al 30 settembre, sembrava essere un compromesso accettabile, in grado di coniugare le esigenze dei commercialisti con quelle di finanza pubblica, ragione per la quale l’ANC è stupita del fatto che questo emendamento sia saltato, a suo avviso inspiegabilmente.
“Se da una parte” conclude il Presidente Cuchel “c’è il rammarico per il mancato spostamento della scadenza di adesione al CPB, tanto più che il Decreto Milleproroghe introduce delle proroghe a favore dell’Agenzia delle Entrate come il rinvio dei software ISA e del concordato preventivo, dall’altra recenti interlocuzioni con il Viceministro delle Finanze Maurizio Leo fanno ben sperare per la prossima emanazione di un provvedimento riguardante i termini di adesione al CPB”.
ANC Comunicazione