L’Associazione Nazionale Commercialisti, nell’ambito della continua attività di monitoraggio della situazione in cui versano professionisti e contribuenti residenti nelle zone colpite dal sisma del 20 e 29 maggio e di sollecitazione nei confronti delle Istituzioni, affinché quelle popolazioni non abbiano a subire ulteriori difficoltà, chiede al Governo di mettere in atto adeguate misure affinché i provvedimenti che si sono susseguiti dalla data del terremoto, trovino una corretta ed armonica modalità di applicazione.
GESTIONE CASSE DI PREVIDENZA
Roma, 30 agosto 2012
Sul tema della gestione delle Casse di Previdenza private il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel ha espresso la seguente posizione:
“Quello della gestione interna delle Casse di previdenza private è certamente un problema che rimane
in capo agli iscritti e non ha effetti sulla collettività, tuttavia la nostra natura di Professionisti, per i quali la responsabilità è sempre strettamente correlata a tutte le funzioni che svolgiamo, ci obbliga a considerare anche le ricadute esterne dei nostri comportamenti. Non stiamo parlando solamente di immagine, ma anche possibili interventi, come quello governativo a cui abbiamo assistito lo scorso
mese in materia di spending review.
Riteniamo che, laddove vi siano margini di miglioramento dell’efficienza , essi vadano senz’altro
applicati, anche alla luce della generale situazione di crisi, che impone risparmi anche in ambiti che
prima potevano apparire non intaccabili.
Il tema è per noi oggetto di attento esame già da qualche anno ed è stato al centro di un dibattito che ha visto riuniti a Pisa (Pacchetto Professioni 2010) molti presidenti di Casse i quali hanno convenuto che la strada obbligata è quella della condivisione di particolari reti di servizi, come, ad esempio, quella delle convenzioni sanitarie ed assistenziali, che, a fronte dell’aumentare della platea degli iscritti, offrono migliori prestazioni e più estese aree di intervento. Sull’argomento torneremo anche
nell’edizione di quest’anno in maniera ampia e propositiva. A tale riguardo, l’ANC considera
favorevolmente l’accesso delle professioni emergenti e in forte crescita, a sistemi previdenziali fino ad
ora chiusi, ritenendo che l’identità e la funzione del professionista non rischino in alcun modo di subire una diminutio conseguente alla condivisione del regime pensionistico.
Per ciò che concerne poi un eventuale sistema di riorganizzazione globale delle Casse private, anche
qui vale il principio di un processo di rinnovamento che venga da noi piuttosto che il subire dall’alto
misure che non terrebbero conto dei nostri desiderata e delle nostre proposte tecniche, visto che siamo
in grado di formularle quali professionisti economici, giuridici, gestionali, sanitari ecc…
E’ inutile, quindi, alzare barricate accampando sovranità che dall’oggi al domani possono sparire
ope legis, occorre, invece, prendere in seria considerazione, per il bene stesso degli iscritti,
meccanismi aggregativi che possano migliorare i servizi assistenziali e di gestione finanziaria e
ridimensionare le spese di gestione corrente correlate all’ampiezza dei rispettivi organismi funzionali,
che alle volte risultano pletorici e di scarsa agilità decisionale.
Ultima considerazione va fatta in merito alla destinazione delle quote derivanti dagli interventi di
aggregazione dei servizi, dal risparmio della spesa e dalla razionalizzazione organizzativa. L’evidente
disparità oggi esistente tra i trattamenti previdenziali attualmente percepiti e quelli attesi da chi per i prossimi decenni sarà in attività, potrebbe essere mitigata dalla possibilità per questi ultimi di vedere trasferita parte del contributo integrativo (quella derivante dai risparmi ottenuti) sul proprio montante contributivo.”
A SORPRESA PROROGHE NEGATE AI RESIDENTI NELLE ZONE TERREMOTATE. L’ANC SI MUOVE E SOLLECITA ROMA
Roma, 20 agosto 2012.
L’Agenzia delle Entrate ha confermato con un comunicato lo scorso 16 agosto, che
l’effettuazione ed il versamento delle ritenute da parte dei sostituti d’imposta residenti nelle
zone colpite dal sisma del 20 e 29 maggio non soggiacciono alle proroghe già previste dai
diversi provvedimenti legislativi e che, pertanto, devono essere effettuati entro il prossimo 30
settembre.
Marco Cuchel, presidente ANC, sottolinea come “oltre alla netta contraddizione e
disallineamento creatisi tra la proroga concessa al 30 novembre e la scadenza ora comunicata
al 30 settembre, è altrettanto evidente l’iniquità del provvedimento dell’Agenzia, che, ancora
una volta, penalizza coloro che, tra mille difficoltà cercano di rimettersi in piedi.
L’Associazione Nazionale Commercialisti, nonostante le difficoltà legate al periodo di
generale fermo della politica, si è immediatamente attivata in un intervento di
sensibilizzazione sul fronte politico, e tramite il segretario politico del Consiglio Direttivo
Miriam Dieghi, ha tempestivamente contattato diversi esponenti politici, sollecitando un
immediato intervento in merito. Le risposte sono state positive e sono previsti interventi decisi
e mirati, volti ad una maggiore chiarezza circa i termini per gli adempimenti e versamenti e,
soprattutto, ad un allungamento di tali termini.
Gerico 2012 Un Labirinto Senza Uscita
Roma, 3 agosto 2012
“Ciò che si è verificato in questi ultimi giorni con il software Gerico 2012 è
l’ennesima prova della difficoltà dell’Amministrazione Finanziaria e della sua scarsa
considerazione nei confronti del lavoro dei professionisti economico-contabili, i quali,
in questo periodo dell’anno particolarmente fitto di scadenze fiscali, si ritrovano
assieme ai cittadini contribuenti catapultati in un labirinto senza uscita”.
Queste le parole con le quali il Presidente dell’Associazione Nazionale
Commercialisti Marco Cuchel commenta il rilascio, avvenuto lo scorso 1 agosto,
della nuova versione 1.0.3 del software Gerico 2012 da parte dell’Agenzia delle
Entrate e reso solamente oggi disponibile dalle software house.
Sebbene questo nuovo aggiornamento, diversamente da quanto accaduto con la
versione precedente, non determini particolari conseguenze sul calcolo della congruità
o coerenza e permetta semplicemente di intervenire per risolvere alcuni
malfunzionamenti, si tratta a giudizio dell’ANC di un modo di operare
dell’Amministrazione Finanziaria che è fortemente destabilizzante e preoccupante per
tutti coloro che sono chiamati a dare seguito agli innumerevoli adempimenti previsti
dal calendario fiscale.
Il martello sul porcellino
Roma, 25 luglio 2012
“In tutte le famiglie c’è sempre uno zio spendaccione e amante della bella vita. Cosa direste se lo zio in questione, avendo oramai esaurito la lista di amici e parenti a cui chiedere denaro, nottetempo, si intrufolasse nella cameretta di vostro figlio e gli sottraesse l’amato salvadanaio a forma di porcellino con l’intento di prenderlo a martellate?”
A questa immagine evocativa, Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, affida i timori della categoria nei confronti di quello che non esita a definire “un prelievo forzoso” da un patrimonio privato destinato alla previdenza, “con l’aggravante dell’utilizzo di un escamotage rappresentato da una svista che, si auspica, sarà sanata il prossimo ottobre dal Consiglio di Stato”.
Il riferimento è alla mancata (ed attesa) rimozione dal novero degli enti pubblici inseriti nell’Elenco ufficiale dell’Istat, menzionato dal decreto sulla “Spending Review”. Per un diabolico effetto inerziale, quindi, i professionisti vedranno il risultato degli interventi di razionalizzazione della spesa che le rispettive Casse saranno tenute ad osservare, andare rimpinguare, con imprecisate destinazioni d’uso, le casse dello Stato.
L’ANC si dichiara assolutamente a favore di qualsiasi intervento di razionalizzazione nella gestione del proprio ente di previdenza che ne rafforzi la qualità delle prestazioni. Tuttavia, poiché il patrimonio della Cassa deriva dai contributi dei professionisti gestiti in piena autonomia (con controllo parlamentare e vigilanza ministeriale), un prelievo del 15% in due anni (corrispondente al risparmio conseguito nella spesa sui consumi intermedi), costituirebbe un unilaterale intervento di depauperamento di risorse che potrebbero essere destinate al rafforzamento delle prestazioni.
Insomma, lasciamo in pace il porcellino…
Raccolta Fondi per il Comune di Camposanto
Roma, 18 luglio 2012
Una delegazione ANC, guidata dal Presidente Marco Cuchel, ha incontrato lo scorso 16 luglio Antonella Baldini, Sindaco del Comune di Camposanto (MO), uno dei Comuni colpiti dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio. Il Sindaco ha esposto la grave situazione in cui versano, in particolar modo le strutture scolastiche, tutte dichiarate inagibili. Pertanto, 350 tra bambini e ragazzi, dovranno iniziare l’anno scolastico in strutture temporanee, in attesa della definitiva ricostruzione di un polo scolastico.
L’Associazione Nazionale Commercialisti, con l’intento di contribuire alla ricostruzione delle scuole, affiancherà il progetto in corso “Adottiamo le Scuole”, lanciando una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale finalizzata alla raccolta di fondi utili alla realizzazione del nuovo plesso scolastico.
L’IBAN sul quale sarà possibile effettuare le donazioni è il seguente
IT60 W030 3203 2140 1000 0068055
La causale da indicare è “Scuole Comune Camposanto”
Cuchel si dice “certo della risposta che i colleghi vorranno dare a questa nostra iniziativa, come tangibile segno della vicinanza dei commercialisti ai cittadini, non solamente nella nostra veste di professionisti, ma anche come parte di una società civile che per continuare ad essere coesa ha necessità di concreti gesti di solidarietà”.
Visualizza il volantino per scoprire i dettagli della raccolta fondi.
Istituzione elenco revisori degli Enti Locali grande l’incertezza sul nuovo regolamento.
Roma, 11 luglio 2012
L ’ Associazione Nazionale Commercialisti intende richiamare l’attenzione sulla grave incertezza che caratterizza l’applicazione del Regolamento recante, ai sensi del Decreto Ministeriale del Ministero dell’Interno del 15 febbraio 2012 n. 23, l’istituzione dell’elenco dei revisori dei conti degli enti locali.
Mancano solo pochi giorni al 15 luglio, termine fissato dal Ministero dell’Interno per effettuare l’iscrizione on line al neo costituito elenco dei revisori degli enti locali, eppure per quanto riguarda i requisiti in base ai quali i professionisti possono accedere all’iscrizione la situazione è tutt’altro che chiara.
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, con informativa n. 28 del 30 marzo 2012, precisava che per l’iscrizione nel richiamato elenco, quale prima applicazione, l’aspirante revisore doveva aver conseguito nel triennio 2009 – 2011 almeno 15 CFP nelle seguenti macro aree: C2 “Revisione aziendale e controllo legale dei conti”; C7 “Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche”; D1 “Diritto Amministrativo”; D7 “Diritto Tributario”. Inoltre si precisava “possono essere inclusi i CFP maturati a seguito della partecipazione alle assemblee di approvazione del bilancio dell’Ordine ed i CFP riconosciuti dall’Ordine di appartenenza per lo svolgimento delle attività particolari in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria degli enti territoriali previste nel regolamento per la FCP dell’Ordine”.
A pochissimi giorni dal termine per la presentazione della domanda on line, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili con l’informativa n. 59/2012 del 10 luglio 2012 rettifica quanto riportato nella richiamata informativa n. 28/2012 e precisa che il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno ha reso noto di non condividere la circolare informativa n. 28/2012 nella parte in cui si prevede che “possono essere inclusi i CFP maturati a seguito della partecipazione alle assemblee di approvazione del bilancio dell’Ordine ed i CFP riconosciuti dall’Ordine di appartenenza per lo svolgimento delle attività particolari in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria degli enti territoriali previste nel regolamento per la FCP dell’ Ordine”.
Tali eventi, quindi, non possono essere considerati ai fini del numero dei crediti formativi che i professionisti devono aver maturato per poter fare richiesta di iscrizione nell’elenco. Inoltre nella citata informativa n. 59/2012 si precisa che i crediti dichiarati dall’iscritto “devono essere stati riconosciuti dai competenti Ordini professionali o associazioni rappresentative degli stessi, per aver partecipato a corsi e/o seminari formativi in materia di contabilità pubblica e gestione finanziaria degli enti territoriali”.
Le disposizioni del Regolamento destano non poche perplessità, anche in virtù del fatto che regole che sono state decise oggi, di fatto, obbligano il professionista ad aver conseguito ieri i crediti formativi specifici. Si tratta di misure palesemente discriminatorie nei confronti di quanti, pur avendo le necessarie competenze, non possono essere inseriti nell’elenco per la mancanza di crediti formativi non contemplati prima in alcun modo, e che ora sono prescritti con valenza retroattiva.
Per effetto di queste disposizioni, infatti, nell’elenco istituito potranno essere iscritti unicamente quei commercialisti che negli anni 2009, 2010 e 2011 hanno ottenuto crediti nelle macro aree C2, C7, D1 e D7 con specifica attinenza alla contabilità pubblica e gestione finanziaria degli enti territoriali.
Per l’Associazione Nazionale Commercialisti, che ha aderito al ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio contro il provvedimento ministeriale in parola, che vede tra i ricorrenti Associazioni di categoria, Ordini territoriali e singoli professionisti, le disposizioni del Regolamento riguardanti il possesso dei requisiti atti all’iscrizione nell’elenco dei revisori degli enti locali presentano vizi di illegittimità che sostanzialmente precludono o comunque rendono particolarmente gravoso l’accesso all’esercizio dell’attività di revisore negli enti locali.
A parere dell’ANC è opportuno che, per il primo anno di applicazione delle disposizioni ministeriali, sia fatta valere la regola dei crediti acquisiti nelle macro aree richiamate seppur non specificatamente riferiti alla contabilità e finanza degli enti locali, e che sia altresì disposto un adeguato slittamento del termine del 15 luglio per la presentazione della domanda di iscrizione on line.
Eros Ceccherini Marco Cuchel
Consigliere ANC – Delegato “Polo Scientifico” Presidente ANC
Decreto Crescita
(D.l. n. 83 del 22 giugno 2012 Misure urgenti per la crescita del Paese), pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 147 del 26 giugno 2012
Roma, 9 luglio 2012
L’art. 33 del “decreto crescita” novella alcuni articoli della legge fallimentare, ne inserisce altri e modifica alcune norme del Tuir in materia di sopravvenienze e perdite in procedure concorsuali.
L’art. 67 terzo comma lettera d) della legge fallimentare viene completamente novellato e rappresenta l’articolo fondamentale per l’individuazione del professionista specializzato chiamato a svolgere, in ruoli diversi, le diverse funzioni che la legge fallimentare ha riservato al “commercialista”. Dal 2006, anno in cui sono iniziate le prime modifiche della legge fallimentare, si è assistito ad un continuo perfezionamento della norma, molti sono stati i dubbi circa la sua applicazione e molte sono state le interpretazioni circa l’indipendenza del professionista e le possibili incompatibilità dello stesso rispetto al ruolo che era chiamato a svolgere.
Oggi l’art. 67 terzo comma lettera d) precisa che il soggetto debba essere “un professionista indipendente designato dal debitore, iscritto nel registro dei revisori legali ed in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 28, lettere a) e b) …; il professionista è indipendente quando non è legato all’impresa e a coloro che hanno interesse all’operazione di risanamento da rapporti di natura personale o professionale tali da comprometterne l’indipendenza di giudizio; in ogni caso, il professionista deve essere in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 2399 del codice civile e non deve, neanche per il tramite di soggetti con i quali è unito in associazione professionale, avere prestato negli ultimi cinque anni attività di lavoro subordinato o autonomo in favore del debitore ovvero partecipato agli organi di amministrazione o di controllo”.
L’Associazione Nazionale Commercialisti crede che questa precisazione fosse dovuta e che bene abbia fatto il legislatore a porre dei confini puntuali sull’indipendenza del professionista in quanto molto spesso si è assistito ad un abuso dell’istituto dell’attestazione (sia nei piani attestati ex art. 67 terzo comma lett. d), che nel concordato preventivo ex art. 161 che negli accordi di ristrutturazione ex art. 182 bis) a danno dei creditori e di tutti coloro che vantano diritti sul soggetto attestato.
In collegamento all’attività del professionista attestatore il legislatore ha inserito una sanzione penale con l’introduzione dell’art. 236 bis della legge fallimentare che prevede, sotto la rubrica di “falso in attestazioni e relazioni”, che “Il professionista che nelle relazioni o attestazioni di cui agli articoli 67, terzo comma, lettera d), 161, terzo comma, 182-bis, 182- quinquies e 186-bis espone informazioni false ovvero omette di riferire informazioni rilevanti, è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 50.000 a 100.000 euro. Se il fatto e’ commesso al fine di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri, la pena e’ aumentata. Se dal fatto consegue un danno per i creditori la pena e’ aumentata fino alla metà”.
L’intento di questa norma penale, come del resto l’intento delle norme sanzionatorie in genere, è di presidiare abusi possibili e presunti che possano derivare da negligenze del professionista attestatore.
Se è pur vero che la norma sanziona fattispecie precise di atti collegati ad “informazioni false” oppure ad omissioni di “informazioni rilevanti”, è anche vero che l’attività del professionista in genere, ed in particolar modo di questo professionista che si trova ad operare in un contesto di “insolvenza” o comunque di “crisi manifesta”, può indurlo in errori che la magistratura penale potrebbe classificare tra quelli oggetto di sanzione.
La nostra Associazione, nella preoccupazione che la linea di confine per individuare se l’omissione sia collegabile al falso specifico oppure ad un mero errore di valutazione che ha indotto il professionista ad attestare qualcosa di non corrispondente alla realtà, ipotizzando che lo stesso abbia posto in essere le tecniche che la scienza aziendale prevede, invita tutti i “commercialisti” chiamati a svolgere l’attività di attestatore a valutare con attenzione di volta in volta le casistiche che si presentano tracciandone il percorso seguito per arrivare alla valutazione finale.
Questa norma, così come è stata prevista, impone un sovra-sforzo al professionista al fine di evitare che un errore di superficialità possa costituire un grave reato con danni che possono addirittura arrivare ad una multa fino a 150.000 euro e a cinque anni di reclusione salvo eventuali aggravanti che potrebbero farli aumentare.
Due sono le considerazioni che possiamo fare in conclusione: a) la nostra categoria è chiamata nuovamente ad assumere un ruolo fondamentale nella gestione delle crisi e di questo siamo consapevoli e ne andiamo fieri; b) Non vorremmo che il nostro ruolo e la nostra attività fatta di sacrifici e studi, ovviamente quando è svolta con diligenza professionalità e correttezza, possano trasformarci in un capro espiatorio, sanzionabile in maniera più pesante di quanto venga sanzionato un bancarottiere professionista.
Eros Ceccherini
Consigliere ANC – Delegato “Polo Scientifico”
Marco Cuchel
Presidente ANC
Lettera aperta dell’Anc al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Roma, 3 luglio 2012
Il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel ha inviato oggi una lettera aperta al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate per richiamare l’attenzione sulla questione del calendario degli adempimenti fiscali, particolarmente fitto nel mese di luglio, e sulla condizione in cui si trovano i professionisti economico-contabili.
“Come ogni anno, in questi giorni – scrive il Presidente Cuchel – per i cittadini contribuenti si susseguono le scadenze da rispettare e per i professionisti intermediari il carico di lavoro, che quotidianamente sono chiamati ad affrontare, si appesantisce ulteriormente, diventando oltremodo difficile da sostenere”.
Nell’evidenziare come la proroga delle scadenze non possa rappresentare la soluzione ma solamente una risposta possibile per far fronte ad una emergenza contingente, l’ANC sostiene la necessità di mettere in atto una riforma organica e funzionale del sistema fiscale, prevedendo una riorganizzazione del calendario e del numero degli adempimenti nei confronti del Fisco. Alla luce di questo, l’Associazione chiede che le Autorità preposte si adoperino con urgenza per la definizione di un nuovo assetto delle scadenze fiscali, che tenga nella giusta considerazione il lavoro svolto dai professionisti intermediari nell’interesse dei cittadini contribuenti e della stessa Amministrazione Finanziaria.
“La consueta corsa ad ostacoli da parte dei professionisti intermediari – afferma il Presidente Cuchel – per riuscire a dare seguito agli adempimenti in calendario, anche quest’anno non è venuta meno: dopo l’introduzione dell’Imu con tutte le sue ripercussioni sul piano operativo, si è registrato il rilascio tardivo dell’applicazione Gerico per la determinazione degli studi di settore, disponibile solamente da pochi giorni”.
“A tale situazione – prosegue il Presidente – si aggiunge la scadenza relativa alla presentazione della dichiarazione modello 770, da effettuarsi entro il prossimo 31 luglio, per la quale si profila evidentemente l’opportunità di una proroga”.
Per la trasmissione della dichiarazione modello 770, infatti, l’ANC avanza la richiesta di un provvedimento urgente di proroga al 30 settembre 2012, contestualmente all’invio del modello Unico, “in virtù anche del fatto – conclude il Presidente – che la suddetta proroga, considerata la tipologia della dichiarazione, non comporterebbe per l’Amministrazione Finanziaria alcuna ripercussione sotto il profilo del gettito erariale e dell’accertamento”.
Dismissioni case. “Chiederemo incontro a sindaco e prefetto di Roma”
ROMA – “Chiederemo un incontro con il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e con il sindaco Gianni Alemanno per discutere delle azioni di dismissione del patrimonio immobiliare degli Enti di previdenza privatizzati, che sono da tempo oggetto di una costante denigrazione e disinformazione”. Lo scrivono, in una nota congiunta, Raffaele Marcello, presidente Unagraco – Unione nazionale commercialisti ed esperti contabili, e Marco Cuchel, numero uno Anc – Associazione nazionale commercialisti.
“Il patrimonio destinato ad essere venduto, infatti, servirà in futuro per pagare le pensioni degli iscritti alle diverse Casse di previdenza oggi impegnate in operazioni di dismissione. Per questo motivo – hanno continuato – va preservato e ben gestito”. “Oltre alle esigenze e necessità degli inquilini, è doveroso che siano tutelati anche i patrimoni degli Enti e quindi le prestazioni previdenziali dei circa 30mila iscritti alla Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri, uno degli Istituti che ha approntato un’operazione di dismissione del proprio patrimonio. Ricordiamo che le Casse di Previdenza Private sono Organismi sottoposti a vigilanza ministeriale ed a controllo parlamentare e pertanto non devono rendere conto della propria buona gestione ai soli iscritti, ma anche alla collettività, garantendo la propria sostenibilità. Per questo motivo – concludono Marcello e Cuchel – gli immobili non possono essere svalutati ma vanno ceduti a prezzo di mercato”.
Roma, 20 giugno 2012