BISOGNA FARE CHIAREZZA

Ne avremmo fatto volentieri a meno, ma in riferimento alle molteplici letture date sui social e sulla stampa in merito alla causa in via d’urgenza che ANC ha promosso al tribunale civile di Roma in merito ai problemi di Privacy sulla fattura elettronica, evidentemente dettate da soli motivi strumentali o peggio ancora per disinformazione e superficialità nell’affrontare la questione, siamo costretti a precisare quanto segue:

  • ANC sin dall’ottobre 2017 ha segnalato pubblicamente le anomalie e le criticità che l’introduzione obbligatoria di questa procedura comporta, compresa l’evidente difficoltà ed i maggiori costi che i piccoli imprenditori e lavoratori autonomi devono affrontare per adempiere;
    • La fattura elettronica obbligatoria B2B e B2C è stata richiesta per ben due volte dallo Stato Italiano all’Europa in deroga e solo alla seconda richiesta è stata concessa per un limitato periodo ed a condizioni ben precise;
    • Nella comunità Europea, la fattura elettronica obbligatoria B2B e B2C è prevista solo in Italia, mentre negli altri Paesi non esiste e solo in Portogallo è prevista ma in maniera facoltativa con un sistema premiale che incentiva il contrasto di interessi;
    • ANC non è contro la vera digitalizzazione del Paese, sempre che questa non sia a solo beneficio della Pubblica Amministrazione e ad esclusivo discapito dei contribuenti e dei Colleghi in termini di maggiori costi e burocrazia, così come avvenuto sino ad oggi negli ultimi 25 anni, e soprattutto nell’interesse collettivo e nel  rispetto da parte di tutte le parti delle regole in vigore;
    • ANC è contraria e non ha mai chiesto, in nessuna forma, una proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo della fattura elettronica;
    • ANC ha lanciato a giugno 2018,  dandone anche notizia alla stampa, una specifica piattaforma per la fatturazione elettronica “Convergence 4.0” realizzata su indicazione dell’associazione per venire incontro alle esigenze dei Colleghi, estremamente funzionale, completa anche di conservazione sostitutiva, economica, completa di servizi aggiuntivi per fidelizzare il cliente e soprattutto “blindata” in termini di riservatezza dei dati, impedendo la profilazione e il trattamento improprio dei dati che vi transitano; piattaforma operativa dal mese di settembre e totalmente gratuita fino al 31 gennaio 2019;
    • ANC nel mese di ottobre ha evidenziato inoltre, con formale denuncia al Garante della Privacy, i gravi rischi per l’intero sistema economico del Paese, oltre che, in alcuni casi, anche dei segreti e dei brevetti industriali, derivanti dal trattamento e dalla profilazione di miliardi di dati analitici che soggetti privati si apprestano ad effettuare, e per tale motivo abbiamo chiesto un differimento dell’entrata in vigore della fatturazione elettronica obbligatoria sino a quando il sistema non sia messo in totale sicurezza;
    • Sulla base della nostra denuncia il Garante della Privacy ha emesso un provvedimento nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, alla quale è stato ingiunto di assumere adeguate iniziative a protezione dei dati trattati;
    • ANC sempre nel mese di ottobre ha inoltrato formale denuncia all’Autorità Garante per la concorrenza evidenziando possibili situazioni di “cartello” delle maggiori software house in termini di prezzo elevato e ostacolo all’uso di piattaforme indipendenti praticato ai colleghi con il tentativo sempre meno velato di vincolarli ai gestionali;
    • Sulla base della nostra denuncia l’antitrust ha aperto un procedimento, ci ha chiamati in audizione, ha chiesto altra documentazione e ancora sta verificando quanto da noi evidenziato;
    • Grazie alle denunce effettuate dall’ANC, è stata presentata un’interrogazione parlamentare alla quale in aula ha risposto il rappresentante del Governo in maniera a nostro avviso del tutto insufficiente e senza i dovuti approfondimenti che l’argomento meritava;
    • Oltre all’interrogazione parlamentare ci sono stati innumerevoli emendamenti al decreto fiscale tutti miseramente bocciati anche in questo caso, a nostro avviso, senza il dovuto approfondimento;
    • Nel frattempo ci sono state anche le dichiarazioni pubbliche del Ministro Tria e del Vicepresidente Salvini che hanno manifestato la volontà di mantenere l’obbligo della fattura elettronica per mere esigenze di “cassa”, anziché privilegiare la tutela e la salvaguardia del sistema economico del Paese;
    • Abbiamo inoltrato tre distinte richieste urgenti di incontro alle massime autorità del Governo nelle persone del Presidente del Consiglio Conte e dei due Vicepresidenti Salvini e Di Maio, richieste rimaste inascoltate;
    • Abbiamo inviato richieste urgenti di incontro ai vertici nazionali delle associazioni datoriali maggiormente rappresentative delle imprese commerciali, artigianali ed industriali del Paese evidenziando le criticità insite nel sistema della fattura elettronica così come strutturata senza alcun riscontro;
    • Solo al termine di questo estenuante percorso, durante il quale abbiamo sempre cercato il dialogo e proposto soluzioni alternative, siamo stati costretti a compiere un ultimo atto proponendo ricorso d’urgenza al tribunale civile di Roma per il differimento dell’entrata in vigore della norma sino a quando l’intero sistema non sia stato messo in sicurezza;
    • Dopo che ci siamo affidati alla giustizia ordinaria, abbiamo ricevuto sostegno ed approvazione da parte dell’ANF, Associazione Nazionale Forense, la quale con un comunicato stampa lo stesso 14 dicembre ha condiviso le nostre preoccupazioni.
    • Il provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali di ieri 20/12/2018 ha confermato tutte le nostre preoccupazioni richiedendo tutta una serie di modifiche all’Agenzia delle Entrate ed una nuova valutazione d’impatto al 15/04/2019;
    • Comunque non possiamo dirci pienamente soddisfatti e pertanto confidiamo nell’intervento della Giustizia Ordinaria che dovrebbe pronunciarsi a breve.Le nostre proposte:
  1. Partire con la fattura obbligatoria B2B e B2C in tutti i Paese Europei nello stesso momento e con le medesime regole e modalità operative;
    2. Far transitare le fatture elettroniche dalle sole piattaforme pubbliche, che naturalmente devono assicurare tutte le salvaguardie in termini di sicurezza e privacy;
    3. In alternativa, introdurre un sistema di criptazione delle fatture in partenza, rendendole illeggibili durante il percorso e decriptarle solo all’arrivo nello SDI da parte della sola Agenzia delle Entrate, considerato che il fine del richiamato obbligo è la lotta all’evasione;
    4. In subordine, prevedere per Legge il divieto assoluto e di ogni tipo da parte dei soggetti privati di trattare e profilare i dati contenuti nelle singole fatture trasmesse dagli operatori economici del Paese e non lasciare tale aspetto alla contrattazione privata visto l’alto rischio connesso e l’interesse generale del Paese.
    • Non vogliamo credere che gli interessi di qualche grande gruppo economico possano essere soddisfatti a scapito di un sistema economico, come quello italiano, già fragile e bisognoso di tutele e rilancio.Ora ci chiediamo:

    • Come è possibile sostenere che l’azione di ANC è strumentale all’ottenimento di una proroga dell’adempimento perché i propri iscritti non sono pronti rispetto alla scadenza del 1/1/2019?
    • Come è possibile sostenere che ANC è contro il futuro, contro la digitalizzazione del Paese ?
    • Come è possibile dire che ANC è legata ad una visione retrograda dell’economia e della professione ?

    Onestamente rimaniamo amareggiati da queste esternazioni che riteniamo strumentali ad altri fini che non ci appartengono, generate da una chiara volontà surrettizia di screditare la nostra azione ed il nostro nome.
    Comunque deve essere chiaro ed è bene sapere che andremo avanti nell’interesse dei Colleghi, dei nostri clienti e dell’intero sistema Paese. Lo abbiamo fatto dal 1950, anno di costituzione della nostra Associazione e continueremo a farlo in futuro convinti nella bontà delle nostre azioni.

Marco Cuchel – Presidente ANC

 

LETTERA PRESIDENTE ANC

 

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