CS ANC 27.10.2023 –  STOP ALLA NORMA SULL’ACCESSO DIRETTO AI CONTI CORRENTI, PRIORITARIA LA TUTELA DEL DEBITORE  

 COMUNICATO STAMPA

 STOP ALLA NORMA SULL’ACCESSO DIRETTO AI CONTI CORRENTI

PRIORITARIA LA TUTELA DEL DEBITORE  

 Roma, 27 ottobre 2023

L’Associazione Nazionale Commercialisti accoglie con favore le dichiarazioni, comparse sulla stampa nonché sui social network, della Premier Meloni circa la ferma volontà di non consentire l’introduzione di una norma che permette l’accesso diretto ai conti correnti da parte dell’amministrazione finanziaria per il recupero delle imposte.

Ciò ancor più in considerazione dell’imminente scadenza del termine per il pagamento della prima rata della rottamazione quater nonché in ragione del grave ed irrecuperabile danno che, inevitabilmente, verrebbe a cadere in prima battuta sulle imprese oggetto del pignoramento, ma con inevitabili ripercussioni anche sull’economia dell’intero Paese.

Per un contribuente costituito in forma societaria, il pignoramento del conto corrente è solo il primo passo per il “fallimento”, in qualsiasi forma giuridica esso possa concretizzarsi, stante l’impossibilità a far fronte ai debiti verso i propri dipendenti come i propri fornitori, per i contributi previdenziali quanto per i canoni di locazione o i mutui aziendali, tanto per citare alcuni effetti.

Ben peggiore è lo scenario che si configura a carico del soggetto titolare di azienda individuale, che risulta drammaticamente impossibilitato al proprio sostentamento e a quello familiare nella quotidianità.

Con un sistema Paese totalmente digitalizzato e obbligatoriamente tracciato sotto il profilo finanziario, il blocco del un conto corrente bancario e dei crediti attesi rappresenta infatti l’equivalente di un azzeramento totale della identità personale oltre che aziendale e finanziaria.

Nonostante le parole espresse con fermezza dalla Premier Meloni siano rassicuranti per tutti i   cittadini contribuenti, si ravvisa l’opportunità di chiedere uno sforzo maggiore teso a fare chiarezza sui procedimenti di pignoramento già messi in atto nei confronti di contribuenti in presenza di debiti già onorati, ma anche nei riguardi di coloro che hanno inoltrato istanza di adesione alla rottamazione quater come pure a precedenti provvedimenti di definizione.

In questi casi, come in quelli che perverranno verosimilmente nelle prossime ore, al fine di recuperarne i devastanti esiti, è indispensabile diffidare l’amministrazione finanziaria a revocare con effetto immediato i procedimenti già attivati, rimettendo in termini i contribuenti colpiti dalla scure, i quali, certamente, non riusciranno a versare tempestivamente quanto nei loro obblighi tributari.

Infine, ma non certamente di minor rilievo, occorre evidenziare che per il contribuente la presenza di debiti presso il concessionario non è sinonimo di evasione, salvo i casi discendenti da specifici e percentualmente minori accertamenti fiscali. L’evasore non dichiara i propri redditi, non ne ha interesse, piuttosto li occulta. Le cartelle di pagamento scadute sono invece il frutto di un sistema economico stagnante, inaridito dalla crisi pandemica ed ulteriormente appesantito dalla crisi internazionale, nel quale il contribuente non esita a porre in essere gli adempimenti dichiarativi ma non riesce poi a far fronte al pagamento delle imposte.

Un sistema fiscale che possa definirsi efficiente ed equo dovrebbe poter avere gli strumenti per distinguere la posizione del contribuente onesto, che subisce gli effetti della crisi e si trova in difficoltà da quella dell’evasore, che intenzionalmente elude i propri obblighi fiscali a danno dell’intera collettività.

ANC Comunicazione

CS 27.10.2023 Accesso conti correnti

ANC 11.10.2023 |  COMPLIANCE FISCALE E LETTERE AGENZIA DELLE ENTRATE, È CAOS TOTALE, “AVANTI COSÌ” NON È PIÙ SOSTENIBILE

COMUNICATO STAMPA

 COMPLIANCE FISCALE E LETTERE AGENZIA DELLE ENTRATE

È CAOS TOTALE, “AVANTI COSÌ” NON È PIÙ SOSTENIBILE

Roma, 11 ottobre 2023

L’articolo odierno pubblicato su Italia Oggi a firma di Giuliano Mandolesi meglio non poteva descrivere la nuova tempesta che si è abbattuta sui contribuenti italiani, questa volta alle prese con le segnalazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate di presunte incongruenze riguardanti gli incassi Pos e i dati di fatture e scontrini trasmessi telematicamente all’Agenzia delle Entrate.

“Anche alla nostra Associazione” spiega Marco Cuchel Presidente dell’ANC “giungono numerose segnalazioni di commercialisti da ogni parte d’Italia sulle lettere che l’Agenzia sta inviando ai titolari di attività economiche per anomalie che si sostanziano in evidenti errori nella gestione dei dati telematici, con le stesse transazioni considerate due o anche tre volte, oppure con l’attribuzione di importi del tutto incomprensibili rispetto all’entità effettiva degli incassi.

“Non sappiamo se l’errore di fondo sia attribuibile agli istituti di credito e agli altri intermediari finanziari oppure all’Agenzia delle Entrate, certo è che la situazione” afferma il Presidente Cuchel “è oramai insostenibile, con contribuenti disorientati e preoccupati, e con i commercialisti chiamati a gestire le comunicazioni, sostenendo un aggravio di lavoro per ricostruire una mole di dati non indifferente, e sperare di riuscire presso gli uffici dell’Amministrazione Finanziaria a risolvere la pratica”.

“Questa estate, alla notizia dell’avvio da parte dell’Agenzia delle Entrate di controlli incrociati automatizzati contro l’evasione” afferma Cuchelavevamo espresso forte preoccupazione nei riguardi di controlli basati esclusivamente su algoritmi senza un’analisi preventiva accurata dei dati ai fini dell’attività accertativa. Considerata la situazione alla quale assistiamo, la preoccupazione espressa purtroppo si è dimostrata pienamente fondata.

Se ciò che accade oggi è il prezzo della sperimentazione del nuovo sistema di controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria, questo costo non può essere scaricato su cittadini, imprese e professionisti.

Avvisi di irregolarità per pagamenti posticipati causa Covid, lettere di compliance per i forfettari, pignoramenti per cartelle esattoriali anche se oggetto di rottamazione, adesso anche le segnalazioni di anomalie sugli incassi Pos, domani chissà quale altra amara sorpresa il sistema fisco saprà riservare a contribuenti e professionisti.

La gravità della situazione è insostenibile, per questo motivo l’ANC rivolge al Governo un appello urgente ad intervenire per scongiurare il rischio tangibile di un sistema fuori controllo, sull’orlo dell’implosione.

ANC Comunicazione

CS 11.10.2023 _Compliance Pos

 

CS 02.10.2023 | FORFETARI: OBBLIGO INFORMATIVO DA ANNULLARE, IN ARRIVO ANCHE LE SANZIONI PER LE INDEBITE COMPENSAZIONI

FORFETARI: OBBLIGO INFORMATIVO DA ANNULLARE

IN ARRIVO ANCHE LE SANZIONI PER LE INDEBITE COMPENSAZIONI

Roma, 02 ottobre 2023

La proroga al 30 novembre 2024 delle comunicazioni richieste ai contribuenti in regime forfetario, nel quadro RS del modello Redditi PF 2022, non sana in alcun modo la stortura che tale obbligo rappresenta.

“È inconcepibile chiedere, a mezzo delle lettere di compliance che stanno pervenendo ai contribuenti forfetari in questi giorni, di adempiere ad un obbligo da cui una legge in vigore li dispensa” afferma il Presidente ANC Marco Cuchel “L’art 6 bis della Legge n. 58 del 28/06/2019 prevede esplicitamente per i contribuenti forfetari che i dati del quadro RS siano indicati escludendo quelli di cui l’Amministrazione è già in possesso. Ora, se si è in un regime fiscale per il quale siamo obbligati alla registrazione delle fatture, i dati sono già acquisti, se invece si è nel regime di vantaggio, proprio in virtù della semplificazione di cui ci si avvale, la registrazione non è prevista. Ci chiediamo se il dato sia richiesto ai forfetari per poter applicare anche nei loro confronti il concordato preventivo biennale, la qual cosa ci renderebbe oltremodo perplessi”

Ci si chiede anche per quale motivo per gli anni precedenti al 2021 non siano state inviate tali richieste di compliance. Se di obbligo si tratta, dovrebbe riguardare tutti gli anni d’imposta contestabili.

“È giusto ribadire che consideriamo il contenuto di queste comunicazioni ingiusto ed illegittimo e pertanto ne chiediamo l’annullamento” conclude Cuchel “e la precisazione dell’assenza di sanzioni per l’invio delle integrative riportata nel testo della proroga, suona come una beffa. A questo si aggiunge oggi la notizia degli avvisi a pioggia (a partire dall’anno d’imposta 2018) di irrogazioni di sanzioni che stanno pervenendo ai contribuenti a seguito di indebite compensazioni sui modelli F24, da parte di coloro che avevano con l’erario debiti scaduti oltre il limite previsto. La cosa crea enormi problemi e preoccupazioni soprattutto a coloro che hanno aderito alla rottamazione dei ruoli e che solo ora si vedono applicare una sanzione del 50%, a detrimento del vantaggio ottenuto con la rottamazione stessa. Anche in questo caso, per anni, nessuna richiesta è pervenuta ai contribuenti, al di là della verifica di legittimità di tali compensazioni, ed ora improvvisamente ci troviamo davanti ad un invio massivo di tali contestazioni. Ci domandiamo: qual è il motivo di tutto ciò? Davvero c’è una tale necessità di reperire risorse, per cui si arrivi a fare cassa con la richiesta di sanzioni per errori formali? Non doveva essere la priorità del Paese stanare la vera evasione? La speranza di un vero cambio di passo nel settore fiscale e tributario ancora è molto alta, ma certe operazioni ci lasciano perplessi.

ANC Comunicazione

CS_02.10.2023_ProrogaForfet