CS ANC 20.02.2024 – RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ: DA OPPORTUNITÀ A PERCORSO A OSTACOLI PER I COMMERCIALISTI

COMUNICATO STAMPA

 RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ: DA OPPORTUNITÀ A PERCORSO A OSTACOLI PER I COMMERCIALISTI

Roma, 20 febbraio 2024

Lo schema di decreto di recepimento della direttiva (UE) 2022/2464 Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), sugli obblighi di rendicontazione societaria di sostenibilità, ora in consultazione pubblica sul sito del MEF, stabilisce, tra le altre cose, i requisiti necessari per la relativa attività di attestazione di conformità. I soggetti incaricati dalle imprese potranno essere (se lo schema non subirà variazioni) un revisore legale o un’impresa di revisione contabile. Saranno quindi esclusi da questa funzione i commercialisti che sono iscritti all’Albo, ma non al Registro dei revisori legali. Inoltre, lo schema di decreto prevede per gli incaricati alla rendicontazione l’obbligo di abilitazione, attraverso un esame scritto e orale, un tirocinio di otto mesi da svolgersi presso un revisore legale o una società di revisione che siano titolari di attestazioni della conformità della relazione di sostenibilità, il conseguimento di 25 crediti formativi e l’essere soggetti a controllo di qualità almeno ogni sei anni.

“Assistiamo, ancora una volta” dichiara il Presidente Marco Cuchel “alla costruzione di nuovi limiti e nuovi ostacoli allo svolgimento della nostra professione.  Non vediamo per quale motivo i colleghi che fino a questo momento, essendo revisori, avevano tutti i requisiti per redigere l’informativa non finanziaria, si troveranno improvvisamente privi di quelle prerogative professionali che la Legge attribuisce loro. Si va verso la paradossale situazione per la quale, per svolgere quanto il nostro ordinamento già prevede e su cui avrebbero tutte le competenze necessarie, i colleghi si debbano abilitare e andare a comporre un ennesimo elenco, che si va ad aggiungere ai numerosi già esistenti per attività che già sono noverate nel patrimonio professionale dei commercialisti”.

Resta inoltre da chiarire, relativamente al previsto tirocinio, dove questo potrà essere svolto nella prima tornata di abilitazioni, giacché la norma prevede che il dominus sia un soggetto già abilitato alla revisione della sostenibilità”.

“ANC” conclude il presidente “presenterà al Mef tutte le osservazioni e le proposte di modifica affinché il testo venga rivisto e siano eliminate quelle che non fatichiamo a definire discriminazioni nei confronti dei colleghi. Auspichiamo di sentire anche altre voci che si levino assieme alla nostra. A questo proposito, vale la pena ricordare il convegno nazionale “Il valore della sostenibilità” che il nostro Consiglio Nazionale ha organizzato, proprio su questo tema, a Bologna nell’ottobre del 2022. In quella occasione si è parlato di una grande opportunità per tutti i 120.000 iscritti. Ci attendiamo, pertanto, che a quanto prefigurato allora dai nostri vertici istituzionali segua una concreta azione affinché nessuno dei nostri colleghi rimanga escluso”.

Nell’eventualità in cui lo schema non subisse le modifiche per cui ci batteremo, come faremo a spiegare ai nostri 120.000 colleghi che un altro segmento delle loro legittime prerogative è stato scippato via?

ANC Comunicazione

CS 20.02.2024_Attestazione_CRSD

 

Comunicato congiunto ANC – CONFIMI INDUSTRIA 20.02.2024

ANC – CONFIMI INDUSTRIA

 Nota stampa congiunta

TERMINI VERSAMENO SALDO IVA 2023 DA CHIARIRE E SUGGERIMENTI PER UNA COMPLIANCE PIU’ EFFICACE NELLA GESTIONE DEGLI ACQUISTI DA NON RESIDENTI

Le osservazioni e le richieste inviate al Viceministro Leo

 

Roma, 20 febbraio 2024. Si avvicina la scadenza per il versamento del saldo Iva 2023 e gli operatori necessitano di comprendere se i soggetti in area da concordato preventivo biennale (soggetti ISA comunque con ricavi/compensi non superiori a € 5.164.000) potranno effettivamente confidare sul differimento a fine luglio, “senza maggiorazioni”, del versamento ordinariamente in scadenza il prossimo 18 marzo.

Questa la richiesta di chiarimento presentata al Viceministro Maurizio Leo da ANC e Confimi Industria a fronte dei dubbi che stanno emergendo fra gli operatori – in piena campagna a chiusura della dichiarazione Iva annuale – considerato il differimento (letteralmente) previsto dall’articolo 37 dello schema di decreto legislativo sul concordato preventivo biennale (AG 105/2023); differimento che, a differenza dei versamenti per redditi e Irap, appare una generosa “stranezza” poco giustificabile per l’Iva (che non è interessata dal concordato), tanto più se si considera l’annunciato slittamento al 15 ottobre dei termini per l’adesione.

Senza nulla togliere alle semplificazioni già ufficializzate con il D.Lgs 1/2024, sono state portate all’attenzione del Viceministro una serie richieste mirate a valutare possibili accorgimenti in grado di eliminare alcuni paradossi e mettere a terra ulteriori semplificazioni avvertibili dalla massa degli operatori, tanto negli studi, quanto nelle aziende.

Le nostre proposte, sottolinea Marco Cuchel, “non intendono osteggiare l’azione dell’Amministrazione finanziaria ma, con spirito costruttivo, mirano ad individuare tempistiche operativamente gestibili in grado di aumentare la compliance complessiva, nell’interesse del sistema Paese”.

E di rendere quantomeno gestibili gli adempimenti fiscali domestici c’è estremo bisogno, fa eco Flavio Lorenzin, Vicepresidente di Confimi Industria con delega alla semplificazione e ai rapporti con la PA che aggiunge “è noto a tutti quale sia stato l’appesantimento del processo con cui il fisco ha continuamente aggiunto adempimenti negli ultimi 15 anni e tutto ciò risulta costantemente aggravato da nuove incombenze di origine unionale – anche estranee alla materia fiscale – che, ancorché formalmente rivolte alle imprese più strutturate, finiscono comunque per trascinare, in quanto fornitori dei grandi, anche i più piccoli” (bilanci ESG, wistleblowing, normativa CBAM, adeguati assetti organizzativi, conferma annuale del titolare effettivo, ecc.).

Le principali proposte.

  • Introdurre un termine quantomeno trimestrale (anche con maggiorazione dell’1%) per il versamento dell’Iva sugli acquisti in reverse charge di forfetari e minimi e rendere così gestibile l’adempimento.
  • Incentivare l’invio dei flussi TD17, TD18 e TD19 precisando che eventuali ritardi rappresentano violazioni meramente formali, in mancanza di accessi, ispezioni o verifiche, se effettuati entro il termine utile per garantire la tempestiva acquisizione dei dati da parte dell’Agenzia delle entrate per la gestione delle precompilate Iva (fine mese successivo al trimestre di riferimento) e fermo restando il tempestivo concorso alla liquidazione di riferimento.
  • Eliminare le sanzioni (€ 250-10.000) in capo al cessionario residente nel caso di trasmissione del TD28 (e abilitare l’uso dell’IdFiscale con codice ISO IT del fornitore) per segnalare l’irrituale addebito dell’Iva da parte del fornitore non residente (diverso da San Marino) identificato o con rappresentante fiscale; diversamente, il cessionario, cosciente del rischio di poter subire paradossali sanzioni per violazioni non proprie, preferirà applicare il reverse charge (come prevede l’articolo 17 comma 2 del dPR 633/2) e comunicare pertanto l’acquisto con il TD19 (l’Agenzia perderà così l’occasione di vedersi confezionare la lista precisa dei non residenti che, nel B2B, fatturano erroneamente con l’addebito dell’Iva).
  • Soglia (elevata a € 100 con l’art. 9 del D.Lgs 1/2024) che determina lo slittamento con quella del periodo successivo del versamento dell’Iva periodica (e delle ritenute di lavoro autonomo e provvigioni). Opportuno chiarire che si tratta di una facoltà e non di un obbligo, anche per evitare incomprensioni che potrebbero generare paradossali lettere di compliance.
  • Eliminare (art. 3 DM 55/2022) l’obbligo di conferma annuale dell’invarianza del titolare effettivo (già un paradosso nei termini) o, quantomeno, chiarire che detta conferma può avvenire entro 30 giorni dal termine di approvazione del bilancio a prescindere dal rispetto dei 12 mesi rispetto dalla comunicazione precedente.

 ANC Comunicazione

Ufficio stampa Confimi Industria

 In allegato le osservazioni e proposte inviate al Viceministro Leo.

2024-02-20_ANC-Confimi Comunicato Congiunto

2024-02-ANC-Confimi-allegato-proposte