CS Congiunto 21.12.2023 – PROCEDIMENTO ACCERTATIVO E CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE, ACCOLTE ALCUNE PROPOSTE DELLE ASSOCIAZIONI PER MIGLIORARE IL PROVVEDIMENTO E LA SUA ATTUAZIONE

 COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

 

PROCEDIMENTO ACCERTATIVO E CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE

ACCOLTE ALCUNE PROPOSTE DELLE ASSOCIAZIONI PER MIGLIORARE IL PROVVEDIMENTO E LA SUA ATTUAZIONE

Roma, 21 dicembre 2023

Sull’atto del Governo n. 105 in materia di procedimento accertativo e concordato preventivo biennale, le Associazioni di categoria ADC – ANC – ANDOC –  FIDDOC – UNICO hanno cercato in più occasioni, l’ultima attraverso la conferenza stampa del 19 dicembre scorso, di porre all’attenzione del legislatore le criticità del nuovo concordato preventivo biennale, il cui meccanismo così come delineato dallo schema di decreto del Governo rischia concretamente di vanificarne gli obiettivi.

La Commissione Finanze della Camera ha ritenuto di prendere maggior tempo per esprimersi sul provvedimento e il suo parere, arrivato oggi, accoglie alcune delle proposte che le Associazioni di categoria hanno inteso rappresentare al legislatore, il quale evidentemente ne ha riconosciuto la fondatezza. Tra le proposte che sono state recepite la possibilità di consentire l’accesso al concordato preventivo biennale anche ai soggetti che siano sotto la soglia del punteggio 8, la conferma dell’invio dei modelli ISA al 30 settembre insieme alle dichiarazioni e non più al 20 luglio, la possibilità per i soggetti forfettari di prevedere il biennio 2024/2025 come periodo di sperimentazione del nuovo strumento del concordato.

Un tempo maggiore per approfondire aspetti del provvedimento è stato chiesto anche dalla Commissione Finanze del Senato, il cui parere si auspica che possa tenere conto delle altre proposte che le Associazioni hanno presentato, e permettere così di migliorare ulteriormente il provvedimento e la sua attuazione.

ADC – ANC – ANDOC – FIDDOC – UNICO Comunicazione

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO 21.12.2023

Confprofessioni | Opportunità di mobilità internazionale per giovani professionisti con Erasmus+

Con la recente programmazione 2021-2027, la mobilità Erasmus+ per la formazione professionale è stata estesa alla formazione continua, aprendo nuove possibilità per la collaborazione tra aziende e professionisti. In questo contesto,

Confprofessioni, tramite la società APRI Formazione, propone un progetto intitolato “Formazione Internazionale per Giovani Professionisti”.

Il progetto prevede un breve corso di formazione internazionale, seguito da un percorso di alcune settimane in un Paese europeo dell’UE. L’obiettivo principale è offrire opportunità di mobilità internazionale a giovani liberi professionisti che partecipano a un corso sull’internazionalizzazione e l’integrazione dei servizi professionali.

Obiettivi del progetto:

  • Acquisire competenze internazionali nell’ambito dell’internazionalizzazione e dell’integrazione dei servizi professionali.
  • Favorire la mobilità transnazionale attraverso tirocini o esperienze professionali all’estero.
  • Promuovere lo scambio di buone pratiche per migliorare la qualità dei servizi professionali nell’UE.
  • Integrare l’esperienza Erasmus+ come parte essenziale del percorso di formazione.

Il progetto è rivolto a giovani professionisti interessati a sviluppare competenze interculturali, linguistiche e professionali trasferibili, desiderosi di ampliare le proprie prospettive lavorative in un contesto internazionale.

Gli interessati all’iniziativa sono invitati a compilare il breve questionario di 3 minuti  CLICCANDO QUI

 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ASSOCIAZIONI 19.12.2023

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

CONFERENZA STAMPA ADC NAZIONALE – ANC – ANDOC – FIDDOC – UNICO

DENUNCIATE LE CRITICITÀ DELLA RIFORMA FISCALE E DEL NUOVO CALENDARIO

Roma, 19 dicembre 2023

Si è tenuta questa mattina alle ore 11.00, presso l’Hotel Nazionale in Piazza Montecitorio a Roma, la conferenza stampa organizzata dalle associazioni nazionali di categoria dei commercialisti ADC NAZIONALE – ANC – ANDOC – FIDDOC – UNICO sull’attuazione della legge delega fiscale.

Le Associazioni, rappresentate dal Vicepresidente ADC Gianluca Tartaro, dal Presidente ANC Marco Cuchel e dal Vicepresidente ANDOC Fabrizio Salusest, hanno espresso le loro profonde perplessità nei riguardi della riformulazione del calendario fiscale che non tiene in alcuna considerazione il lavoro svolto dai commercialisti e che di fatto si rivela insostenibile. 

La riforma non semplifica gli adempimenti, anzi se da una parte le scadenze legate alle esigenze dell’Amministrazione Finanziaria restano invariate, ulteriori attività gravano invece sul già pesante carico di lavoro in capo ai commercialisti e ai loro studi.

Perplessità altrettanto rilevanti sono state evidenziate dalle Associazioni in relazione all’istituto del concordato preventivo biennale.

Il presupposto fondante di tutta la delega fiscale è la definizione di un nuovo equilibrio nel rapporto Cittadino/Fisco che sia in grado anche di favorire un clima di maggiore fiducia, tuttavia è difficile credere che, così come è stato scritto, questo provvedimento possa giovare alla compliance e quindi all’adesione spontanea agli obblighi fiscali da parte dei contribuenti.

Anche volendo ammettere, solo per un istante, che gli Isa siano effettivamente testimoni dell’affidabilità fiscale dei contribuenti, non è affatto chiaro perché il Governo voglia raggiungere un concordato con coloro i quali giudica contribuenti affidabili. E quel senso di maggiore fiducia fiscale che fine ha fatto? Si otterrebbe qualche risultato solo se l’obiettivo non fosse far emergere l’evasione intercettando i contribuenti poco affidabili, bensì premiare, con uno sconto fiscale, proprio quelli affidabili. Solo in tal caso, infatti, i contribuenti ‘affidabili’ aderirebbero al concordato.

Le Associazioni hanno presentato il loro pacchetto di proposte, tra le principali: l’individuazione di una data fissa per il rilascio da parte dell’Amministrazione Finanziaria degli applicativi, dei modelli, delle circolari e delle istruzioni (il 28/2), e in materia di concordato preventivo un tempo maggiore (40 giorni) per la valutazione della proposta presentata dall’Agenzia delle Entrate, rispetto ai 5 giorni previsti dallo schema di decreto. Un tempo, questo, che è evidentemente inadeguato per la decisione finale da parte del contribuente, anche tenendo conto del fatto che i commercialisti saranno chiamati ad esaminare molteplici proposte e, quindi, l’eventuale analisi di convenienza “dell’offerta” del fisco (e le relative opportune simulazioni sul carico impositivo) richiede tempo e attenta riflessione.

La proposta concordataria, inoltre, certamente non comporta un vero e proprio contraddittorio tra amministrazione fiscale e contribuente, determinando di fatto una sorta di ultimatum.

Sono intervenuti alla conferenza stampa delle Associazioni anche il Vicepresidente di Assosoftware Mario Pedrazzini e il Responsabile Fiscale di Confimi Industria Francesco Zuech, i quali hanno condiviso le preoccupazioni delle Associazioni dei commercialisti nei riguardi del calendario fiscale e di altri aspetti critici della riforma.

I parlamentari intervenuti sono stati l’On. Alberto Luigi Gusmeroli (Lega), il Sen. Antonio Misiani (PD), il Sen. Mario Turco (Movimento 5Stelle) e l’On. Mauro Del Barba (Italia Viva), i quali hanno ritenuto le proposte della categoria pertinenti e meritevoli di ascolto, riconoscendo, di fatto, ai commercialisti la loro competenza sulla materia fisco e la fondatezza e l’utilità delle loro osservazioni.

Le Associazioni, infine, hanno voluto sottolineare come il decreto legislativo che istituisce il Garante nazionale, approvato in fase di esame preliminare il 23 ottobre scorso, tradisca le promesse (come forse un po’ tutta la legge delega) in tema di rafforzamento dello Statuto del Contribuente.

Non ci sarà l’ampliamento dei poteri indispensabile per poter valutare efficacemente su base nazionale (e, come era, anche eventualmente procedere disciplinarmente), la condotta delle Agenzie fiscali nei confronti dei contribuenti. Il nuovo Garante sarà insediato presso la stessa amministrazione su cui dovrebbe vigilare. La disciplina originaria ne assicurava l’indipendenza mediante la nomina da parte del Presidente della Corte di Giustizia Tributaria regionale. D’ora innanzi sarà nominato dallo stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze, che peraltro lo ospiterà presso le proprie sedi, dotandolo di strutture e personale sostanzialmente della medesima amministrazione, sulla quale sarà chiamato ad esprimere le sue valutazioni. Insomma, un groviglio di conflitti di interesse laddove occorrerebbero massima indipendenza e trasparenza.

ADC NAZIONALE – ANC – ANDOC – FIDDOC – UNICO Comunicazione

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO Conferenza 19.12.2023

 

Documento congiunto Associazioni_Nuovo calendario fiscale

Position_Paper_Dicembre2023

Confimi Industria 19-12-2023

 

 

CS ANC 18.12.2023 | CORTE DEI CONTI SULLA PRECOMPILATA, UN FALLIMENTO DEL SISTEMA CHE DOVREBBE PREOCCUPARE IL GOVERNO E INDURRE UN CAMBIAMENTO

COMUNICATO STAMPA

CORTE DEI CONTI SULLA PRECOMPILATA

UN FALLIMENTO DEL SISTEMA CHE DOVREBBE PREOCCUPARE IL GOVERNO E INDURRE UN CAMBIAMENTO

Roma, 18 dicembre 2023

Fin dal suo debutto nel 2015, abbiamo espresso forti perplessità nei confronti dell’intera operazione della dichiarazione precompilata, e nel corso degli anni la nostra Associazione non ha mai mancato di evidenziare i pesanti limiti del sistema, limiti che evidentemente” sostiene Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti “spiegano le ragioni del fallimento di questa esperienza”.

“È un fallimento” prosegue il Presidente Cuchel “che i dati ufficiali forniti dalla Corte dei Conti nella sua Relazione sul Rendiconto generale dello Stato 2022, presentata lo scorso mese di giugno, mettono inequivocabilmente nero su bianco.

Nella relazione, i dati sulle dichiarazioni precompilate, nello specifico 730 e redditi PF, riguardano l’ultimo quinquennio e, sostanzialmente, su oltre 23 milioni di dichiarazioni 730 poco più del 17% sono quelle trasmesse direttamente dal contribuente, che nella maggior parte dei casi ha comunque integrato o modificato la propria dichiarazione. Ciò significa che il numero di soggetti che hanno accettato la dichiarazione così come proposta dall’Agenzia delle Entrate è molto esiguo. 

Nel corso del 2022 si è registrata addirittura una flessione del numero delle dichiarazioni trasmesse direttamente dal contribuente, la crescita degli invii effettuati tramite i professionisti intermediari e i Caf è stata invece costante negli anni, con una quota che corrisponde a poco meno dell’85%.

In presenza di dati ufficiali che fotografano un sistema i cui risultati sono da ritenersi assolutamente deludenti rispetto agli obiettivi posti, si fatica a comprendere come non si avverta da parte del Governo e delle Amministrazioni interessate l’urgenza di mettere in discussione e rivedere l’intera operazione, anche in ragione dei costi, diretti (le risorse pubbliche impiegate per lo sviluppo, l’implementazione e la manutenzione del sistema) e indiretti (sostenuti dai privati, sia in termini di digitalizzazione sia di risorse umane, per rispondere alle richieste dell’Amministrazione Finanziaria), che questa comporta, sebbene su tale aspetto, che imporrebbe piena trasparenza, non siano disponibili dati certi sull’entità delle risorse impiegate in questi anni.

L’intenzione del Governo è invece quella di implementare ulteriormente le precompilate con la dichiarazione iva, i registri iva ed anche con la dichiarazione redditi per le attività economiche, una scelta che appare del tutto incomprensibile alla luce dei dati a disposizione.

Riteniamo” conclude Cuchel “che sia una sola la soluzione in grado di favorire la compliance e quindi l’adempimento spontaneo agli obblighi fiscali: tutti i dati di cui l’Amministrazione Finanziaria è in possesso siano messi a disposizione dei contribuenti e dei commercialisti che li assistono nella forma analitica”. “In questo modo” prosegue Cuchel “verrebbe favorita la regolarizzazione spontanea da parte del contribuente, come anche la correzione dei dati in possesso dell’Amministrazione Finanziaria, e si potrebbe così, finalmente, abbandonare in modo definitivo la stagione della precompilata”.

L’ANC non ha risparmiato critiche neppure allo strumento del Civis e i dati forniti dalla Corte dei Conti sulle comunicazioni di irregolarità, a seguito di liquidazione automatizzata art. 36 bis e 54 bis, che risultano essere state annullate e rettificate (nel 2022 sono poco meno di 1 milione) sono la prova evidente che il Civis, così com’è, non funziona e che per risolvere le pratiche resta indispensabile, con le difficoltà che questo comporta, rivolgersi gli uffici dell’Amministrazione Finanziaria (sono oltre 850 mila le comunicazione annullate o rettificate  presso gli uffici territoriali, a fronte delle poco più di 123 mila comunicazioni gestite tramite call center o in via telematica nell’anno 2022).

“Questi dati sulle comunicazioni di irregolarità” conclude Cuchel “sono la prova evidente che non si può pensare di affidarsi a controlli interamente automatizzati, per limitare infatti l’incidenza degli errori, in tutte le attività di controllo è necessario che resti centrale il fattore umano”.

ANC Comunicazione

CS 18.12.2023 – Fallimento Precompilata

 

 

CS ANC 11.12.2023 – BENE IL PARERE DELLA COMMISSIONE FINANZE DELLA CAMERA, MA LA PARTITA DEL CALENDARIO RIMANE APERTA

COMUNICATO STAMPA

BENE IL PARERE DELLA COMMISSIONE FINANZE DELLA CAMERA, MA LA PARTITA DEL CALENDARIO RIMANE APERTA

Roma, 11 dicembre 2023

La Commissione Finanze della Camera ha licenziato un parere destinato al Governo sullo schema di Decreto di attuazione della delega fiscale (Atto Camera n° 93). Il parere accoglie alcune delle proposte di ANC sulla revisione delle scadenze fiscali e il principio di “cristallizzazione delle scadenze”, da sempre chiesto dall’Associazione.

In particolare, la Commissione raccomanda al Governo di prevedere che tutti gli strumenti necessari alla compilazione di tutte le dichiarazioni dei redditi (modelli, software, istruzioni, circolari), compreso dei modelli Isa, siano resi disponibili entro aprile per il periodo d’imposta 2023 ed entro febbraio per gli anni successivi.

L’elemento rivoluzionario che introduce il parere e che noi abbiamo sempre sostenuto, in quanto indicatore di pari dignità tra Cittadino e Amministrazione Finanziaria” dichiara il Presidente ANC Marco Cuchel “è che in caso di ritardo rispetto ai termini fissati, i termini per la presentazione sono automaticamente prorogati. Siamo soddisfatti anche della circostanza che il Legislatore, nel formulare il parere, dimostri di aver prestato attenzione alle nostre preoccupazioni e alle nostre proposte, riprendendone, in sostanza, alcuni passaggi. Resta “prosegue Cuchel “un po’ di amarezza nell’aver voluto lasciare all’Agenzia il termine inalterato, seppure per il solo anno d’imposta 2023, rispetto al mese anticipato per l’invio delle dichiarazioni richiesto ai contribuenti (termine invio dichiarazioni 31/10)”.

“Ora vedremo se il Governo accoglierà queste raccomandazioni e se sarà tenuto conto anche delle nostre osservazioni in merito alle scadenze che verranno introdotte relativamente al concordato preventivo biennale” conclude il Presidente ANC “rimanendo ancora aperta la partita più importante dei relativi termini, che, così come è stata concepita, riteniamo non sia assolutamente realizzabile, rischiando di vanificare, di fatto, le intenzioni del provvedimento anche in termini di maggior gettito”.

ANC Comunicazione

CS 11.12.2023 – ParereCommFinanze

CS ANC 07.12.2023 | ROTTAMAZIONE QUATER, APPROVATO L’EMENDAMENTO CHE SPOSTA AL 18 DICEMBRE IL PAGAMENTO DELLE PRIME DUE RATE

COMUNICATO STAMPA

 ROTTAMAZIONE QUATER

APPROVATO L’EMENDAMENTO CHE SPOSTA AL 18 DICEMBRE IL PAGAMENTO DELLE PRIME DUE RATE

Roma, 7 dicembre 2023

È in arrivo, dopo l’approvazione in Senato di un emendamento alla conversione DL Anticipi 145/2023, lo slittamento al 18 dicembre dei termini, già scaduti, delle prime due rate della rottamazione quater.

“Abbiamo rappresentato con forza in più occasioni” sostiene il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel “la necessità di procrastinare la scadenza, richiamando l’attenzione sulle oggettive difficoltà dei contribuenti e sull’opportunità di riconoscere loro un tempo maggiore per non decadere dal beneficio”.

“Ovviamente” spiega il Presidente Cuchel “avremmo sperato in un provvedimento tempestivo in grado di rassicurare cittadini e imprese, anche in considerazione di tutti coloro che hanno affrontato sacrifici per riuscire a saldare il dovuto nei termini.  Ci saremmo aspettati, inoltre, uno spostamento dei termini in grado di concedere un tempo più ampio per la regolarizzazione delle rate”.

“Tuttavia” conclude Cuchel “prendiamo atto del fatto che le nostre richieste non sono cadute nel vuoto e che quindi le ragioni che hanno sempre accompagnato le nostre istanze sono state evidentemente considerate fondate”.

ANC Comunicazione

CS 07.12.2023 – Proroga termini rottamazione quater

 

Comunicato stampa congiunto – Deposito bilanci e invio dichiarazioni

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

 

Roma, 6 dicembre 2023

 

Apprendiamo che i senatori Lotito e Occhiuto di Forza Italia hanno depositato un emendamento che estende ai Consulenti del lavoro la possibilità di depositare i bilanci presso il Registro Imprese e che il senatore Adriano Paroli sia firmatario di un emendamento per aumentare ulteriormente la platea di soggetti che possono trasmettere le dichiarazioni includendo, in particolare, i Revisori legali.

E’ evidente che i tentativi di prevaricazione delle attività che sono esclusive dei Commercialisti e di pochi altri professionisti qualificati, si stanno facendo sempre più insistenti.

Il tentativo di erosione delle attività riservate avviene proprio all’indomani della recentissima sentenza 46703 – 23 della Cassazione, nella quale chiaramente viene ribadito che queste attività qualificate come di comprovata e riconosciuta competenza tecnica spettino (come previsto dal D.Lgs 139/2005) agli iscritti all’albo dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili.

Per questo motivo le proposte avanzate appaiono come un ingiusto attacco a competenze riconosciute e che sempre più frequentemente la Magistratura afferma essere svolte con sicura perizia dai Colleghi iscritti all’Albo dei Commercialisti.

Chiediamo pertanto che entrambi gli emendamenti sopra descritti siano bocciati e che venga interrotto l’iter procedurale parlamentare.

Comunicazione ADC – AIDC – ANC – UNGDCEC

 

CS Congiunto 6.12.2023_La trasmissione delle dichiarazioni non si tocca rev 1-5 (2)