COMUNICATO STAMPA 31.03.2020 | BLOCCO DEI SISTEMI – IMPOSSIBILE LE PRATICHE CIG

COMUNICATO STAMPA

BLOCCO GENERALIZZATO DEI SISTEMI – IMPOSSIBILE EVADERE PRATICHE CIG

Roma, 31 marzo 2020

Nella giornata di oggi, su tutto il territorio nazionale, risulta molto difficile, quando non impossibile, l’accesso ai sistemi telematici che dovrebbero permettere l’istruzione delle pratiche necessarie all’ottenimento della cassa integrazione, nell’ambito dei provvedimenti emergenziali covid-19.

La segnalazione ci giunge pressante da parte di Colleghi di tutta Italia.

Il sito Inps è costantemente in blocco da tre giorni, da oggi lo è anche quello del Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato; stessa situazione per i siti delle Regioni, che risultano inaccessibili e che non ricevono neanche più le pec per le richieste procedure.

È parimenti impossibile avviare le richieste di cassa integrazione; i sistemi di alcune Regioni non “riconoscono” nemmeno le aziende delle cui deleghe i commercialisti sono in possesso.

“Lavorare così risulta impossibile e frustrante” dichiara il Presidente ANC Marco Cuchel, “siamo assediati da richieste di spiegazione da parte delle imprese e dei loro dipendenti, ai quali non sappiamo cosa rispondere. Come al solito siamo l’avamposto sguarnito dello Stato, subendo per primi le conseguenze dell’inefficienza della macchina amministrativa. Se la situazione non migliora, domani, vero D-Day, sarà il caos assoluto”.

Ore di attesa al telefono con la linea diretta Inps per sentirsi rispondere che non si può far nulla perché “il sistema non funziona” e che i tecnici stanno cercando di sistemare le procedure.

Ci auguriamo, almeno, che le Regioni recepiscano tempestivamente le indicazioni del Ministro Catalfo, fornite oggi tramite Twitter, circa l’eliminazione dell’ingiustificata richiesta di pagamento telematico della marca da bollo di 16 euro necessaria per la formalizzazione delle pratiche cig in deroga!

Abbiamo bisogno che oltre alle rassicuranti conferenze stampa, il Governo provveda a dotarsi e a dotarci di strumenti adeguati per dare seguito ai provvedimenti emanati in questa fase di emergenza.

ANC – Ufficio Comunicazione

ComunicatoStampaCig_31.03.2020

COMUNICATO STAMPA ADC-ANC 29.03.2020 – INCLUSIONE PROFESSIONISTI NEL REDDITO DI ULTIMA ISTANZA

ADC- ANC 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

INCLUSIONE DEI PROFESSIONISTI NEL REDDITO DI ULTIMA ISTANZA: UN PROVVEDIMENTO CHE CONTIENE DISCRIMINAZIONI DA CORREGGERE IMMEDIATAMENTE

 Roma, 29 marzo 2020

Il Decreto interministeriale che ieri ha sancito la possibilità, anche per i professionisti ordinistici, come per i lavoratori autonomi, di accedere, attraverso i rispettivi enti previdenziali, alla misura del “reddito di ultima istanza” di cui all’art. 44 del Decreto “Cura Italia”, è un provvedimento necessario, la cui formulazione, tuttavia, necessita di opportune quanto immediate correzioni per ristabilire il principio di equità.

La norma, che peraltro presenta alcuni dubbi interpretativi, prevede sì l’immissione dei professionisti iscritti agli ordini nel fondo, ma senza includerli nella platea stabilita nell’art. 27 del Decreto “Cura Italia” e pone, solo per loro, una serie di limitazioni incomprensibili per l’accesso al beneficio.

Non si vede la ragione per cui, solo per le professioni ordinistiche, si siano stabiliti scaglioni di reddito. Il principio di equità richiederebbe che per tutti i soggetti ricompresi negli artt. 27, 28 e 44 del Decreto Cura Italia, fossero applicati i medesimi limiti, ai quali non siamo assolutamente contrari in via di principio, ben consapevoli della non illimitatezza delle risorse a disposizione.

Inoltre, la regolarità contributiva richiesta non può essere un requisito imprescindibile, in quanto va da sé che un ritardo nel versamento dei contributi può essere di per sé già un segnale di difficoltà sul quale non è il caso di infierire ulteriormente, requisito per altro, non richiesto per le altre categorie di lavoratori inserite agli art. 27 e 28 del Decreto. Senza contare poi che la contribuzione rileva ai fini del pilastro previdenziale di diretta gestione delle casse di previdenza e nulla ha a che vedere con un provvedimento emergenziale emanato dallo Stato a causa di una situazione così grave e di grandi dimensioni da interessare l’intero Paese.

In particolare, a noi commercialisti, che lasciamo volontariamente i dipendenti a casa per  tutelarli maggiormente e che siamo stati riconosciuti per decreto essenziali al Paese, viene chiesto di proseguire la nostra attività a rischio della salute, affinché contribuenti e imprese possano comprendere (perché anche questo facciamo da sempre: traduciamo le norme a beneficio dei cittadini) e accedere il più velocemente possibile, per il nostro tramite, alle misure che il Governo dispone quasi quotidianamente in questo momento così difficile. Inutile dire che non tutti i nostri clienti sono ora in grado, e forse non lo saranno mai più, di pagare onorari che noi stessi fatichiamo a chiedere loro, data la situazione. Stiamo lavorando come mai in questi giorni, che ci sia riconosciuto almeno che l’accesso al reddito di ultima istanza sia previsto con criteri uniformi per il lavoro autonomo e per le professioni ordinistiche.

ADC- ANC Comunicazione

CS RUS professionisti_29 03 2020

Decreto “Cura Italia” | Le proposte presentate dalle Associazioni dei Commercialisti

Con riferimento al DL 18/20 (Decreto “Cura Italia”) le Associazioni nazionali dei commercialisti hanno presentato un documento congiunto con le loro osservazioni e proposte di modifica.

Di seguito i documenti a cura delle Associazioni di categoria

Emendamenti Associazioni Commercialisti 25 03 2020 rev

osservazioni unitarie sindacati_testo completo_25.03.2020

Di seguito il comunicato stampa divulgato oggi dalle Associazioni in occasione della presentazione del documento congiunto.

CS congiunto 25.03.2020 _Proposte Associazioni Commercialisti

LETTERA ANC AL DIRETTORE GENERALE DELL’INPS

Il Presidente dell’ANC Marco Cuchel ha indirizzato ieri, 22 marzo 2020, una lettera al Direttore dell’Inps in merito alle modalità operative per la presentazione telematica delle domande di assegnazione delle indennità di sostegno introdotte dal Decreto “Cura Italia”.

Di seguito la missiva inviata dall’Associazione.

21_Direttore Inps

 

Associazioni nazionali dei Commercialisti – Comunicato stampa congiunto 20.03.2020

ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – SIC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO

 

COMUNICATO STAMPA

                                   Interpretare le norme secondo il loro significato letterale

Roma, 20 marzo 2020

Ha generato molta confusione la Circolare dell’INPS 37 del 12 marzo 2020 e fino ad oggi l’Istituto non ha rivisto la propria posizione.

Il documento in questione disciplina il comportamento che i datori di lavoro devono tenere in ragione della precedente sospensione dei pagamenti dei contributi,  decretata dal DL 9/2020 del 2 marzo scorso.

Oggi, tuttavia, le previsioni dell’Istituto non risultano orientate al rispetto dei principi che hanno, invece, qualificato le sospensioni previste dal Decreto Cura Italia per i soggetti che hanno un volume d’affari inferiore ai 2 milioni di euro.

L’articolo 62 del DL 18/2020 del 17 marzo 2020 infatti consente espressamente al sostituto d’imposta, che rientra nei citati limiti di fatturato, di sospendere i versamenti relativi a contributi previdenziali ed assistenziali, facendo slittare il relativo pagamento al 31 maggio prossimo.

La norma non disciplina alcuna distinzione in ordine alla tipologia di quota contributi previdenziali per i quali è stato sospeso il versamento e neppure asserisce alcun riferimento a quella trattenuta al dipendente.

Per altro verso, la stessa relazione illustrativa al Decreto 18/2020, nel sottolineare il senso letterale della norma di legge, non svolge alcuna distinzione ancorando la sospensione, che viene concessa ai citati sostituti d’imposta, ai “contributi previdenziali ed assistenziali” e quindi, allo loro generalità senza distinzione di genus o categorie.

Quindi, si deve escludere, almeno per i contribuenti per cui vale la proroga dei versamenti al 31.05.2020, che il Legislatore abbia ritenuto che oggi gli stessi contribuenti per cui vale la sospensione disposta, siano tenuti a versare le trattenute contributive eseguite sulla retribuzione del mese di febbraio 2020.

Comunicazione ADC-AIDC-ANC- ANDOC-FIDDOC-SIC-UNAGRACO-UNGDCEC-UNICO

Comunicato stampa congiunto 20.03.2020

 

 

ANC E STUDIOBOOST: VICINANZA AI COLLEGHI NELL’EMERGENZA

ANC e STUDIOBOOST insieme vogliono dare un segno di vicinanza a tutti i colleghi in questa situazione di emergenza.  Sono state previste delle soluzioni per gli Associati, che riteniamo possano essere utili anche a coloro che non sono utenti della piattaforma Convergence, per dare un segno tangibile di solidarietà in questo difficile momento per tutti: cittadini, professionisti e imprese.

VIDEO – Il Presidente ANC Marco Cuchel e Domenico Navarra, CEO di Studioboost