LE ASSOCIAZIONI RISPONDONO AL PRESIDENTE DEL CNDCEC SULLE SPECIALIZZAZIONI

Le Associazioni ADC – AIDC – ANC – UNGDCEC hanno indirizzato una lettera aperta al Direttore del quotidiano Eutekne per rispondere a quanto affermato dal Presidente del CNDCEC sul tema delle specializzazioni in un’intervista pubblicata dalla testata.

Di seguito la lettera aperta delle Associazioni, che è stata pubblicata oggi dal quotidiano Eutekne.

Lettera al Direttore Eutekne 12.12.2017

Per completezza, di seguito l’intervista resa dal Presidente Miani.

Eutekne 12.12.2017_Intervista Miani

CONVEGNO NAZIONALE VERONA 11.12.2017 – GIORNATA DI APPROFONDIMENTO PER LA CATEGORIA

COMUNICATO STAMPA

 CONVEGNO NAZIONALE

VILLAFRANCA DI VERONA, 11 DICEMBRE 2017  

GIORNATA DI APPROFONDIMENTO PER LA CATEGORIA

 Roma, 11 dicembre 2017

Organizzato dall’Associazione Nazionale Commercialisti insieme all’Associazione territoriale di Verona, si svolge oggi a Villafranca di Verona (VR) presso l’Hotel Expo Verona il convegno ALBO UNICO – AGGIORNAMENTO SU NOVITA’ FISCALI E NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO.

Titolo della tavola rotonda in programma la mattina DIECI ANNI DI ALBO UNICO: BILANCIO E PROSPETTIVE – I CAMBIAMENTI DELLA PROFESSIONE E GLI SCENARI FUTURI. Tra i relatori presenti Pierluigi  Mantini – Vicepresidente Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, Bonfiglio Mariotti – Presidente Assosoftware, Paolo Longoni  – Consigliere Cassa Previdenza Ragionieri, Paolo Moretti – Presidente Istituto per il Governo Societario.

“Ciò che intendiamo fare – afferma il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel – è approfondire l’esperienza dell’Albo Unico a dieci anni dalla sua introduzione ed aprire un confronto sui cambiamenti che hanno accompagnato la professione e sulle prospettive che si possono delineare per il futuro.”.

Le ultime novità fiscali e le nuove disposizioni normative in materia di antiriciclaggio sono invece al centro della sessione pomeridiana, i cui lavori si articolano in una serie di relazioni tematiche.

Con questa iniziativa organizzata insieme all’Associazione locale di Verona e con la quale si conclude il calendario degli eventi per l’anno 2017, l’ANC si propone di offrire ai colleghi un’ulteriore opportunità di approfondimento e formazione professionale.

ANC – Comunicazione

Comunicato stampa ANC 11.12.2017 – Convegno Verona

 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ADC – AIDC – ANC – UNGDCEC 11.12.2017

ADC – AIDC – ANC – UNGDCEC

COMUNICATO STAMPA

OPERAZIONE PRECOMPILATA

OCCORRE TRASPARENZA E OBIETTIVITA’

Roma, 11 dicembre 2017

Fin dai suoi esordi, l’operazione della dichiarazione 730 precompilata, che avrebbe dovuto interessare una platea di oltre 20 milioni di contribuenti, è stata accompagnata da grandi aspettative sul piano della semplificazione, amplificate da una intensa attività mediatica,  e dell’apprezzamento da parte dei cittadini.

A distanza di tre anni, sarebbe importante riconoscere ed ammettere i limiti di una operazione, i cui risultati sia sul piano del gradimento sia sotto il profilo dei costi per la collettività sono deludenti.

Quando il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in occasione dell’audizione del 6 dicembre scorso avanti la Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle Pubbliche Amministrazioni, prospetta la possibilità di estendere la dichiarazione precompilata ad altri adempimenti, non sembra tenere in considerazione aspetti che caratterizzano l’esperienza della precompilata nel nostro Paese.

In primo luogo, non si può ignorare come l’intera operazione sia stata possibile grazie al lavoro svolto dai Commercialisti, i quali, inoltre, insieme alle imprese, sostengono di fatto i costi legati alle nuove procedure.

La soddisfazione del Direttore Ruffini nei confronti del numero delle dichiarazioni trasmesse direttamente dal cittadino nel 2017 (2,5 milioni) suscita perplessità se si pensa che circa il 90% dei contribuenti, potenziali destinatari della precompilata, ha deciso di continuare ad avvalersi  dell’assistenza fiscale di un professionista. Un dato che dice molto sul reale rapporto costi-benefici di questa pseudo rivoluzione fiscale.

Certamente il processo di cambiamento in questo ambito è destinato ad andare avanti, ma è importante che l’Amministrazione Finanziaria prenda atto che informare in modo trasparente su tutti gli aspetti che certe scelte di innovazione comportano, significa avere rispetto dei cittadini contribuenti.

Commercialisti ed Associazioni di categoria sempre più spesso sono stati un patrimonio inascoltato di competenze, è doveroso invece che tutti gli stakeholder siano preliminarmente coinvolti.

Vincenzo De Maggio

Presidente ADC – Associazione Dottori Commercialisti

 Andrea Ferrari

Presidente AIDC – Associazione Italiana Dottori Commercialisti

 Marco Cuchel

Presidente ANC – Associazione Nazionale Commercialisti

 Daniele Virgillito

Presidente UNGDCEC – Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

Comunicato Stampa ADC AIDC ANC UNGDCEC 11.12.2017

RASSEGNA STAMPA – Alcuni articoli sulla nota congiunta diffusa.

FiscoPiù 12.12.2017 – Nota congiunta ADC AIDC ANC UNGDCEC

Fiscal Focus 12.12.2017 – Nota congiunta ADC AIDC ANC UNGDCEC

Comunicato Congiunto ANC – Confimi – Spesometro bocciato

Comunicato stampa

 

SPESOMETRO 2017 BOCCIATO SU TUTTI I FRONTI

Un salasso costato agli operatori almeno un miliardo di euro e la preoccupazione è già forte per l’obbligo di fatturazione elettronica 2019 accompagnata da 12 spesometri

 

Roma, 01/12/2017

I disagi del nuovo spesometro. Giudizio inclemente quello che emerge da un primo report di 1.300 risposte (1.289 per la precisione in rappresentanza di 81.133 spesometri) raccolte con il sondaggio in corso di raccolta promosso da ANC e Confimi. La bocciatura dello spesometro non sorprende, considerate le note vicende che hanno accompagnato il primo appuntamento con le semplificazioni legate alla comunicazione dati fatture del 1° semestre 2017. Anche al netto dei disagi legati al nuovo sistema di trasmissione, è un giudizio negativo unanime (tanto dai professionisti quanto dalle imprese). Oltre ai numeri, quello che emerge dal sondaggio, sottolinea Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, è “un inesorabile declino nel rapporto di fiducia fisco-contribuente”. Non possono essere una soddisfacente consolazione, quindi, le misure che verranno introdotte con la conversione del D.L. 148 che, con estremo ritardo, pongono una pezza (non per la scadenza, però, che rimane semestrale) alle criticità anticipatamente denunciate anche dalle scriventi Associazioni. Oltre alla scadenza infrannuale, considerata critica dal 93% di chi ha risposto (il 74% del campione), balza all’occhio il giudizio negativo espresso dal 94% del campione in merito alle scarse indicazioni di prassi (non c’è stata, in sostanza, una circolare che abbia spiegato il nuovo adempimento nella sua completezza).

In merito a ciò che non ha funzionato con il primo appuntamento, il blocco del portale dal 22 al 26 settembre (necessario anche a tamponare i problemi di privacy) ha creato disagi al 70% degli operatori. Non dissimile tuttavia la percentuale di chi (64%) ha rilevato blocchi anche in altri momenti e tempi di attesa per l’esito dell’elaborazione inaccettabili (72%). Altra nota dolente sono i dati della notifica, con l’id di spedizione e/o elaborazione che risulta poco leggibile/pratico per il 72%: in particolare vi è difficoltà nel ricondurre l’id al contribuente (il problema riguarda più che altro gli intermediari). Più della metà (58%) lamentano di aver dovuto gestire scarti privi di motivazione e di aver avuto difficoltà (53%) nell’invio massivo per più contribuenti. A tale ultimo riguardo va anche evidenziato che più di qualche intermediario ha evidenziato di non aver avuto particolari difficoltà nell’invio massivo (per più assistiti) perché ha adottato soluzioni alternative (a pagamento) diverse dal nuovo portale “Fatture e Corrispettivi”.

I costi per gli operatori.  Oltre ai gravi problemi di privacy, che hanno per qualche giorno messo a rischio il delicato patrimonio informativo delle imprese, va evidenziato, sostiene Flavio Lorenzin, Vicepresidente di Confimi Industria con delega su fisco e semplificazioni, che il prezzo di tale disagio, ancora una volta, è stato ingiustamente sopportato dagli operatori (imprese e professionisti). Ha destato quindi molta perplessità il tentativo di Sogei, nell’audizione del 4 ottobre scorso in Commissione Parlamentare di Vigilanza, di sminuire la portata della questione ostentando disguidi di ordinaria amministrazione prontamente rimossi. Emerge dal sondaggio che il primo appuntamento è mediamente costato alle imprese circa 5 giornate di lavoro, che aggiunte agli adeguamenti dei software gestionali portano a circa 2.100 euro il costo del primo adempimento. Giornate che salgono a 22 (178 ore con media di 2,3 ore per pratica) negli studi professionali, per un costo di non meno di € 5.300. Si tratta, peraltro, di dati che vanno considerati in difetto giacché alcuni soggetti (circa 60) hanno avuto difficoltà a quantificare le ore e si sono limitati a fornire locuzioni descrittive (i.e. molte, troppe, incalcolabili, sterminate, ecc). Proiettando tali informazioni sul totale dei contribuenti interessati dallo spesometro (da 5,1 a 6 milioni) e ponderando il tutto per volume d’affari e diversa incidenza fra le ore pro capite (più elevate) per le imprese con contabilità in house e quelle (più contenute per via delle economie di scala) di chi ha affidato la tenuta della contabilità in outsourcing, si stima che (esclusi i costi per gli adeguamenti tecnologici) il primo appuntamento con il nuovo adempimento è costato agli operatori una somma che oscilla dagli 800 milioni a 1,2 miliardi di euro (per inciso, la relazione tecnica al DL 193/2016 stima in 1,02 miliardi le maggiori entrate 2017 e in 2,04 quelle per il 2018 e il 2019).

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