Il martello sul porcellino

Roma, 25 luglio 2012

“In tutte le famiglie c’è sempre uno zio spendaccione e amante della bella vita. Cosa direste se lo zio in questione, avendo oramai esaurito la lista di amici e parenti a cui chiedere denaro, nottetempo, si intrufolasse nella cameretta di vostro figlio e gli sottraesse l’amato salvadanaio a forma di porcellino con l’intento di prenderlo a martellate?”

A questa immagine evocativa, Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, affida i timori della categoria nei confronti di quello che non esita a definire “un prelievo forzoso” da un patrimonio privato destinato alla previdenza, “con l’aggravante dell’utilizzo di un escamotage rappresentato da una svista che, si auspica, sarà sanata il prossimo ottobre dal Consiglio di Stato”.

Il riferimento è alla mancata (ed attesa) rimozione dal novero degli enti pubblici inseriti nell’Elenco ufficiale dell’Istat, menzionato dal decreto sulla “Spending Review”. Per un diabolico effetto inerziale, quindi, i professionisti vedranno il risultato degli interventi di razionalizzazione della spesa che le rispettive Casse saranno tenute ad osservare, andare rimpinguare, con imprecisate destinazioni d’uso, le casse dello Stato.

L’ANC si dichiara assolutamente a favore di qualsiasi intervento di razionalizzazione nella gestione del proprio ente di previdenza che ne rafforzi la qualità delle prestazioni. Tuttavia, poiché il patrimonio della Cassa deriva dai contributi dei professionisti gestiti in piena autonomia (con controllo parlamentare e vigilanza ministeriale), un prelievo del 15% in due anni (corrispondente al risparmio conseguito nella spesa sui consumi intermedi), costituirebbe un unilaterale intervento di depauperamento di risorse che potrebbero essere destinate al rafforzamento delle prestazioni.

Insomma, lasciamo in pace il porcellino…

Raccolta Fondi per il Comune di Camposanto

Roma, 18 luglio 2012

Una delegazione ANC, guidata dal Presidente Marco Cuchel, ha incontrato lo scorso 16 luglio Antonella Baldini, Sindaco del Comune di Camposanto (MO), uno dei Comuni colpiti dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio. Il Sindaco ha esposto la grave situazione in cui versano, in particolar modo le strutture scolastiche, tutte dichiarate inagibili. Pertanto, 350 tra bambini e ragazzi, dovranno iniziare l’anno scolastico in strutture temporanee, in attesa della definitiva ricostruzione di un polo scolastico.

L’Associazione Nazionale Commercialisti, con l’intento di contribuire alla ricostruzione delle scuole, affiancherà il progetto in corso “Adottiamo le Scuole”, lanciando una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale finalizzata alla raccolta di fondi utili alla realizzazione del nuovo plesso scolastico.

 

 

L’IBAN sul quale sarà possibile effettuare le donazioni è il seguente

IT60 W030 3203 2140 1000 0068055

La causale da indicare è “Scuole Comune Camposanto”

Cuchel si dice “certo della risposta che i colleghi vorranno dare a questa nostra iniziativa, come tangibile segno della vicinanza dei commercialisti ai cittadini, non solamente nella nostra veste di professionisti, ma anche come parte di una società civile che per continuare ad essere coesa ha necessità di concreti gesti di solidarietà”.

Visualizza il volantino per scoprire i dettagli della raccolta fondi.

Lettera Aperta ai Colleghi Commercialisti

Cari Colleghi,

dai giornali abbiamo appreso di una accorata lettera ai dipendenti da parte del direttore generale dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, nella quale si incoraggia il personale a continuare a prestare la propria opera, in considerazione dell’importante e delicato ruolo che questi uffici svolgono, all’indomani del grave episodio occorso in una delle sedi.

Quali professionisti che, quotidianamente, frequentano i suddetti uffici, non possiamo che manifestare, e lo facciamo senza alcun distinguo, la nostra solidarietà nei riguardi di coloro che si confrontano in prima linea, dalla parte dello Stato, con situazioni particolarmente difficili (o meglio: con persone in particolare difficoltà).

La nostra comprensione scaturisce soprattutto dalla condizione di viverla e di condividerla, quella prima linea, con le persone, le famiglie e le aziende che assistiamo nella quotidiana battaglia per la sopravvivenza, tentando innanzi tutto di interpretare noi stessi le farraginosità di un sistema, e poi di spiegarle ai nostri clienti cercando di farle loro capire ed accettare.

Questo è quello che vorremmo ci fosse riconosciuto come professionisti economici: la centralità nel passaggio tra la produzione della norma e la sua corretta applicazione. La vulgata del “più è complicato e più voi ne traete profitto”, che ci viene costantemente ripetuta quando ci permettiamo di pretendere semplicità nelle norme e nelle procedure di applicazione delle stesse, ha decisamente fatto il suo tempo.

Noi commercialisti, noi che svolgiamo la nostra professione con impegno e passione, siamo in una posizione particolarmente ingrata e difficile, alle prese con adempimenti e scadenze sempre più stringenti, spettatori spesso impotenti di aziende che chiudono, di famiglie che cercano di salvare il salvabile.

Quante volte i nostri clienti imprenditori ci chiedono di assisterli nel comunicare ai propri dipendenti decisioni infauste e quante volte noi stessi portiamo a casa il peso di quelle decisioni.

Quando spegniamo il computer il nostro lavoro non è finito. Tempo fa girava alla radio una pubblicità di software professionali, nella quale si poteva intuire che un commercialista giocava allegramente a tennis tutto il giorno perché lo studio andava praticamente da solo. Ecco, quando il software sarà anche in grado di sostenere un cliente distrutto o di sostituirsi quale vittima della furia di chi se la prende con il curatore fallimentare, di noi non ci sarà più bisogno.

Anche noi professionisti avvertiamo il peso di un clima nel quale il gioco al massacro ci coinvolge e travolge; noi che, intraprendendo la professione, mai ci saremmo aspettati di essere additati un giorno come uno dei freni alla crescita del Paese, se non addirittura come la causa della sua futura rovina.

L’impegno che possiamo assumere, come Associazione Nazionale Commercialisti, è quello di lavorare per raddrizzare il quadro storto del pregiudizio, uscendo dalla logica dello slogan e riportando al dialogo tutte le forze sane del Paese. Se riusciremo a dare nuovamente alla Politica la funzione e la responsabilità che le spettano e a far parlare tra loro imprese e professioni, rompendo il paradigma che le vede inesorabilmente contrapposte (seppur vittime dello stesso male), allora potremo ristabilire il giusto clima per trovare, insieme, risposte concrete e istanze condivise da consegnare ad una classe politica, tornata a svolgere il proprio ruolo.

Non dobbiamo compiere grandi sforzi per cominciare a dare sostanza a quanto abbiamo appena enunciato; ci sono due grandi sfide che, se fossero poste seriamente nell’agenda politica, incasserebbero il trasversale sostegno delle categorie produttive e dei cittadini: una riforma fiscale all’insegna della semplificazione e (campagna da tempo sostenuta dall’ANC) l’attribuzione del rango costituzionale allo Statuto del Contribuente. I benefici di cui si avvantaggerebbe il Paese, se questi due progetti fossero condotti al successo, sarebbero la concreta dimostrazione che le battaglie giuste non nascono sotto un’unica bandiera.

Marco Cuchel

(Presidente ANC)

 

Istituzione elenco revisori degli Enti Locali grande l’incertezza sul nuovo regolamento.

Roma, 11 luglio 2012

L ’ Associazione    Nazionale    Commercialisti    intende    richiamare    l’attenzione    sulla    grave incertezza che caratterizza l’applicazione del Regolamento recante, ai sensi del Decreto Ministeriale del Ministero dell’Interno del 15 febbraio 2012 n. 23, l’istituzione dell’elenco dei revisori dei conti degli enti locali.

Mancano solo pochi giorni al 15 luglio, termine fissato dal Ministero dell’Interno per effettuare l’iscrizione on line al neo costituito elenco dei revisori degli enti locali, eppure per quanto riguarda i requisiti in base ai quali i professionisti possono accedere all’iscrizione la situazione è tutt’altro che chiara.

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, con informativa n. 28 del 30 marzo 2012, precisava che per l’iscrizione nel richiamato elenco, quale prima applicazione, l’aspirante revisore doveva aver conseguito nel triennio 2009 – 2011 almeno 15 CFP nelle seguenti macro aree: C2 “Revisione aziendale e controllo legale dei conti”; C7 “Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche”; D1 “Diritto Amministrativo”; D7 “Diritto Tributario”. Inoltre si precisava “possono essere inclusi i CFP maturati a seguito della partecipazione alle assemblee di approvazione del bilancio dell’Ordine ed i CFP riconosciuti dall’Ordine di appartenenza per lo svolgimento delle attività particolari in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria degli enti territoriali previste nel regolamento per la FCP dell’Ordine”.

A pochissimi giorni dal termine per la presentazione della domanda on line, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili con l’informativa n. 59/2012 del 10 luglio 2012 rettifica quanto riportato nella richiamata informativa n. 28/2012 e precisa che il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno ha reso noto di non condividere la circolare informativa n. 28/2012 nella parte in cui si prevede che “possono essere inclusi i CFP maturati a seguito della partecipazione alle assemblee di approvazione del bilancio dell’Ordine ed i CFP riconosciuti dall’Ordine di appartenenza per lo svolgimento delle attività particolari in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria degli enti territoriali previste nel regolamento per la FCP dell’ Ordine”.

Tali eventi, quindi, non possono essere considerati ai fini del numero dei crediti formativi che i professionisti devono aver maturato per poter fare richiesta di iscrizione nell’elenco. Inoltre nella citata informativa n. 59/2012 si precisa che i crediti dichiarati dall’iscritto “devono essere stati riconosciuti dai competenti Ordini professionali o associazioni rappresentative degli stessi, per aver partecipato a corsi e/o seminari formativi in materia di contabilità pubblica e gestione finanziaria degli enti territoriali”.

Le disposizioni del Regolamento destano non poche perplessità, anche in virtù del fatto che regole che sono state decise oggi, di fatto, obbligano il professionista ad aver conseguito ieri i crediti formativi specifici. Si tratta di misure palesemente discriminatorie nei confronti di quanti, pur avendo le necessarie competenze, non possono essere inseriti nell’elenco per la mancanza di crediti formativi non contemplati prima in alcun modo, e che ora sono prescritti con valenza retroattiva.

Per effetto di queste disposizioni, infatti, nell’elenco istituito potranno essere iscritti unicamente quei commercialisti che negli anni 2009, 2010 e 2011 hanno ottenuto crediti nelle macro aree C2, C7, D1 e D7 con specifica attinenza alla contabilità pubblica e gestione finanziaria degli enti territoriali.

Per l’Associazione Nazionale Commercialisti, che ha aderito al ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio contro il provvedimento ministeriale in parola, che vede tra i ricorrenti Associazioni di categoria, Ordini territoriali e singoli professionisti, le disposizioni del Regolamento riguardanti il possesso dei requisiti atti all’iscrizione nell’elenco dei revisori degli enti locali presentano vizi di illegittimità che sostanzialmente precludono o comunque rendono particolarmente gravoso l’accesso all’esercizio dell’attività di revisore negli enti locali.

A parere dell’ANC è opportuno che, per il primo anno di applicazione delle disposizioni ministeriali, sia fatta valere la regola dei crediti acquisiti nelle macro aree richiamate seppur non specificatamente riferiti alla contabilità e finanza degli enti locali, e che sia altresì disposto un adeguato slittamento del termine del 15 luglio per la presentazione della domanda di iscrizione on line.

Eros Ceccherini                                                                                                         Marco Cuchel
Consigliere ANC – Delegato “Polo Scientifico”                                                           Presidente ANC

Decreto Crescita

(D.l. n. 83 del 22 giugno 2012 Misure urgenti per la crescita del Paese), pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 147 del 26 giugno 2012

 

Roma, 9 luglio 2012

L’art. 33 del “decreto crescita” novella alcuni articoli della legge fallimentare, ne inserisce altri e modifica alcune norme del Tuir in materia di sopravvenienze e perdite in procedure concorsuali.

L’art. 67 terzo comma lettera d) della legge fallimentare viene completamente novellato e rappresenta l’articolo fondamentale per l’individuazione del professionista specializzato chiamato a svolgere, in ruoli diversi, le diverse funzioni che la legge fallimentare ha riservato al “commercialista”. Dal 2006, anno in cui sono iniziate le prime modifiche della legge fallimentare, si è assistito ad un continuo perfezionamento della norma, molti sono stati i dubbi circa la sua applicazione e molte sono state le interpretazioni circa l’indipendenza del professionista e le possibili incompatibilità dello stesso rispetto al ruolo che era chiamato a svolgere.

Oggi l’art. 67 terzo comma lettera d) precisa che il soggetto debba essere “un professionista indipendente designato dal debitore, iscritto nel registro dei revisori legali ed in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 28, lettere a) e b) …; il professionista è indipendente quando non è legato all’impresa e a coloro che hanno interesse all’operazione di risanamento da rapporti di natura personale o professionale tali da comprometterne l’indipendenza di giudizio; in ogni caso, il professionista deve essere in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 2399 del codice civile e non deve, neanche per il tramite di soggetti con i quali è unito in associazione professionale, avere prestato negli ultimi cinque anni attività di lavoro subordinato o autonomo in favore del debitore ovvero partecipato agli organi di amministrazione o di controllo”.

L’Associazione Nazionale Commercialisti crede che questa precisazione fosse dovuta e che bene abbia fatto il legislatore a porre dei confini puntuali sull’indipendenza del professionista in quanto molto spesso si è assistito ad un abuso dell’istituto dell’attestazione (sia nei piani attestati ex art. 67 terzo comma lett. d), che nel concordato preventivo ex art. 161 che negli accordi di ristrutturazione ex art. 182 bis) a danno dei creditori e di tutti coloro che vantano diritti sul soggetto attestato.

In collegamento all’attività del professionista attestatore il legislatore ha inserito una sanzione penale con l’introduzione dell’art. 236 bis della legge fallimentare che prevede, sotto la rubrica di “falso in attestazioni e relazioni”, che “Il professionista che nelle relazioni o attestazioni di cui agli articoli 67, terzo comma, lettera d), 161, terzo comma, 182-bis, 182- quinquies e 186-bis espone informazioni false ovvero omette di riferire informazioni rilevanti, è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 50.000 a 100.000 euro. Se il fatto e’ commesso al fine di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri, la pena e’ aumentata. Se dal fatto consegue un danno per i creditori la pena e’ aumentata fino alla metà”.

L’intento di questa norma penale, come del resto l’intento delle norme sanzionatorie in genere, è di presidiare abusi possibili e presunti che possano derivare da negligenze del professionista attestatore.

Se è pur vero che la norma sanziona fattispecie precise di atti collegati ad “informazioni false” oppure ad omissioni di “informazioni rilevanti”, è anche vero che l’attività del professionista in genere, ed in particolar modo di questo professionista che si trova ad operare in un contesto di “insolvenza” o comunque di “crisi manifesta”, può indurlo in errori che la magistratura penale potrebbe classificare tra quelli oggetto di sanzione.

La nostra Associazione, nella preoccupazione che la linea di confine per individuare se l’omissione sia collegabile al falso specifico oppure ad un mero errore di valutazione che ha indotto il professionista ad attestare qualcosa di non corrispondente alla realtà, ipotizzando che lo stesso abbia posto in essere le tecniche che la scienza aziendale prevede, invita tutti i “commercialisti” chiamati a svolgere l’attività di attestatore a valutare con attenzione di volta in volta le casistiche che si presentano tracciandone il percorso seguito per arrivare alla valutazione finale.

Questa norma, così come è stata prevista, impone un sovra-sforzo al professionista al fine di evitare che un errore di superficialità possa costituire un grave reato con danni che possono addirittura arrivare ad una multa fino a 150.000 euro e a cinque anni di reclusione salvo eventuali aggravanti che potrebbero farli aumentare.

Due sono le considerazioni che possiamo fare in conclusione: a) la nostra categoria è chiamata nuovamente ad assumere un ruolo fondamentale nella gestione delle crisi e di questo siamo consapevoli e ne andiamo fieri; b) Non vorremmo che il nostro ruolo e la nostra attività fatta di sacrifici e studi, ovviamente quando è svolta con diligenza professionalità e correttezza, possano trasformarci in un capro espiatorio, sanzionabile in maniera più pesante di quanto venga sanzionato un bancarottiere professionista.

Eros Ceccherini
Consigliere ANC – Delegato “Polo Scientifico”

Marco Cuchel
Presidente ANC

Lettera Aperta per riorganizzazione calendario degli adempimenti fiscali e proroga scadenza trasmissione telematica del modello 770/2012

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Sen. Prof. Mario Monti

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Dott. Attilio Befera

Loro Sedi

Per i professionisti economico-contabili del nostro Paese il mese di luglio è decisamente un mese rovente, non certo dal punto di vista metereologico bensì sul piano lavorativo, trattandosi di un periodo rispetto al quale il calendario degli adempimenti fiscali da espletare è particolarmente fitto.

Come ogni anno, in questi giorni, per i cittadini contribuenti si susseguono le scadenze da rispettare e per i professionisti intermediari il carico di lavoro, che quotidianamente sono chiamati ad affrontare, si appesantisce ulteriormente, diventando oltremodo difficile da sostenere.

In un quadro simile che evidentemente costringe i commercialisti ad operare in condizioni di stress e di disagio, la richiesta di proroga delle scadenze ha sempre rappresentato una sorta di ancora di salvataggio; è del tutto evidente però che la proroga non può essere la soluzione, se non per rispondere ad una emergenza contingente. Ciò che occorre realmente è mettere in atto una riforma organica e funzionale del sistema fiscale, prevedendo una riorganizzazione del calendario e del numero degli adempimenti nei confronti del Fisco.

L ’ Associazione    Nazionale    Commercialisti    chiede    che    le    Autorità    preposte    si adoperino con urgenza per la definizione di un nuovo assetto delle scadenze fiscali, che tenga nella giusta considerazione il lavoro svolto dai professionisti intermediari nell’interesse dei cittadini contribuenti e della stessa Amministrazione Finanziaria.

L’ANC attende fiduciosa la possibilità di addivenire ad un riassetto del sistema fiscale e si
mette naturalmente a disposizione per un possibile confronto in ordine alla Riforma
Fiscale, presto oggetto del dibattito parlamentare. Tuttavia, l’Associazione è altresì consapevole che per far fronte all’attuale situazione, lo strumento al quale dover
necessariamente fare ricorso è ancora una volta la proroga.

La consueta corsa ad ostacoli da parte dei professionisti intermediari, per riuscire a dare seguito agli adempimenti in calendario, anche quest’anno non è venuta meno: dopo l’introduzione dell’Imu con tutte le sue ripercussioni sul piano operativo, si è registrato il rilascio tardivo dell’applicazione Gerico per la determinazione degli studi di settore, disponibile solamente da pochi giorni.

A tale situazione si aggiunge la scadenza relativa alla presentazione della dichiarazione modello 770, da effettuarsi entro il prossimo 31 luglio, per la quale si profila evidentemente l’opportunità di una proroga.

L’Associazione Nazionale Commercialisti, infatti, chiede che per la trasmissione della dichiarazione modello 770 sia disposto con urgenza un provvedimento di proroga al 30 settembre 2012, contestualmente all’invio del modello Unico, in virtù anche del fatto che la suddetta proroga, considerata la tipologia della dichiarazione, non comporterebbe per l’Amministrazione Finanziaria alcuna ripercussione sotto il profilo del gettito erariale e dell’accertamento.

Con osservanza.

Roma, 3 luglio 2012

  Il Presidente

                                                                                          Dott. Marco Cuchel

 

 

 


Lettera aperta dell’Anc al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

Roma, 3 luglio 2012

Il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel ha inviato oggi una lettera aperta al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate per richiamare l’attenzione sulla questione del calendario degli adempimenti fiscali, particolarmente fitto nel mese di luglio, e sulla condizione in cui si trovano i professionisti economico-contabili.

“Come ogni anno, in questi giorni – scrive il Presidente Cuchel – per i cittadini contribuenti si susseguono le scadenze da rispettare e per i professionisti intermediari il carico di lavoro, che quotidianamente sono chiamati ad affrontare, si appesantisce ulteriormente, diventando oltremodo difficile da sostenere”.

Nell’evidenziare come la proroga delle scadenze non possa rappresentare la soluzione ma solamente una risposta possibile per far fronte ad una emergenza contingente, l’ANC sostiene la necessità di mettere in atto una riforma organica e funzionale del sistema fiscale, prevedendo una riorganizzazione del calendario e del numero degli adempimenti nei confronti del Fisco. Alla luce di questo, l’Associazione chiede che le Autorità preposte si adoperino con urgenza per la definizione di un nuovo assetto delle scadenze fiscali, che tenga nella giusta considerazione il lavoro svolto dai professionisti intermediari nell’interesse dei cittadini contribuenti e della stessa Amministrazione Finanziaria.

“La consueta corsa ad ostacoli da parte dei professionisti intermediari – afferma il Presidente Cuchel – per riuscire a dare seguito agli adempimenti in calendario, anche quest’anno non è venuta meno: dopo l’introduzione dell’Imu con tutte le sue ripercussioni sul piano operativo, si è registrato il rilascio tardivo dell’applicazione Gerico per la determinazione degli studi di settore, disponibile solamente da pochi giorni”.

“A tale situazione – prosegue il Presidente – si aggiunge la scadenza relativa alla presentazione della dichiarazione modello 770, da effettuarsi entro il prossimo 31 luglio, per la quale si profila evidentemente l’opportunità di una proroga”.

Per la trasmissione della dichiarazione modello 770, infatti, l’ANC avanza la richiesta di un provvedimento urgente di proroga al 30 settembre 2012, contestualmente all’invio del modello Unico, “in virtù anche del fatto – conclude il Presidente – che la suddetta proroga, considerata la tipologia della dichiarazione, non comporterebbe per l’Amministrazione Finanziaria alcuna ripercussione sotto il profilo del gettito erariale e dell’accertamento”.